Una ricognizione del personale del pronto soccorso per avviare le procedure di reclutamento. L’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza incontra oggi a Palermo commissari e manager delle aziende siciliane. Un’occasione per fare il punto, ma anche un aggiornamento sul quadro che ha presentato negli ultimi tempi diversi spunti da approfondire e criticità da risolvere.
Anche nella sanità siciliana si porrà, in un lasso di tempo non superiore a un anno e mezzo, il problema del turn over. 3mila dipendenti andranno in pensione, (non solo medici, ma anche personale amministrativo) e il rischio di sguarnire territori e strutture va fronteggiato con largo anticipo e strutturate esigenze di programmazione.
Il monitoraggio chiesto dall’assessorato ai vertici delle strutture dirigenziali delle Asp si potrebbe concludere già a settembre. Medici, ma anche infermieri e personale specializzato, potrebbero arrivare dunque anche grazie ai concorsi da tempo annunciati, mentre lo scorrimento delle graduatorie di idoneità del passato potrebbe dare una mano per quanto riguarda gli infermieri.
I profili dei medici che andranno a essere occupati e che dovranno evitare il sorgere di pericolosi “buchi” negli ospedali riguardano diverse specializzazioni; dall’emodinamica alla cardiologia, dai neurologi, ai medici, appunto di pronto soccorso.
L’organizzazione delle strutture ospedaliere siciliane è stata concepita nei mesi scorsi su basi ben definite.II criterio adottato dalla Regione Siciliana vede la Rete dell’Emergenza e Urgenza essere il punto di partenza per la riclassificazione degli ospedali e la costituzione della nuova rete ospedaliera. L’articolazione delle strutture ospedaliere prevede tre livelli a complessità crescente – con la definizione dei fabbisogni per specialità secondo i nodi della rete dell’emergenza e delle patologie complesse tempo-dipendenti.