Nei paesi delle Madonie è un’estate a suon di polka, mazurka e tarantella. Spesso troppo “poveri” per potersi permettere spettacoli o concerti, da un paio di anni questi piccoli centri siciliani hanno costruito, anno dopo anno, quella che ormai sembra aver preso le sembianze di in una vera e propria tradizione. Il merito è tutto di Calogero Mindeci.
Musica, divertimento e tanta voglia di stare insieme. Il maestro Mindeci, accompagnato dalla sua fedelissima fisarmonica, riesce con il suo vasto e variegato repertorio a trascinare e far ballare nelle piazze chiunque, dai giovani agli anziani, regalando momenti di pura spensieratezza e più di qualche sorriso. Una missione, con l’obiettivo di ringraziare e rendere omaggio alla propria terra, alla quale, circa sessant’anni fa, fu costretto a dire addio. Un doloroso saluto rivelatosi, però, solo un arrivederci.
La storia di Calogero Mindeci parte da molto lontano, quando a soli nove anni dovette lasciare il proprio paese, Resuttano, e abbandonare a malincuore la tanto amata Sicilia, dove già suonava fin da bambino, insieme ad altri autodidatti, nei saloni dei barbieri. La Svizzera gli regalerà non solo una prospettiva di futuro, come ben aveva sperato, ma soprattutto la possibilità di coltivare e costruire il suo sogno: vivere di musica.
Accompagnato dal suo talento, dalla sua passione e dalla fisarmonica, inizia a studiare e ad Adliswil, vicino Zurigo, riesce a realizzare uno dei primi grandi passi: aprire un negozio di articoli musicali. Prendono il via anche le prime lezioni private, con “allievi” di qualsiasi classe sociale, dal direttore di banca all’autista di autobus. A queste si aggiungono feste e cerimonie, riservando le note giuste per ogni occasione: dalle composizioni classiche, tanto apprezzate dagli svizzeri, come Bellini e Beethoven, a quelle popolari, come Toto Cotugno e Massimo Ranieri, richieste a gran voce dalle comunità italiane.
Una vita interamente dedicata alla musica, che ha riservato a Mindeci tante soddisfazioni, come quella di poter tornare in Italia. Il suo rientro in Sicilia non è però immediato. Con la moglie Rosemary si trasferiscono nella zona delle Cinque Terre, prima di essere pervasi dal dolce richiamo dell’Isola natia, dove ormai da una decina di anni hanno piantato radici a Salinelle, a Lascari.
Il lavoro di Mindeci, ricco del grande baglio di esperienza accumulata in Svizzera, non si ferma e riparte proprio da Lascari e dai giovani talenti vogliosi e affascinati dalla potenza della musica. Li incontra, segue i loro concerti, li incoraggia e in breve tempo diventa un mecenate. Di lì a poco anche ragazzi di altri paesi, come Petralia o Isnello, si avvicinano e iniziano a studiare a casa sua.
Un senso di appartenenza e amore verso questo territorio, che ha spinto Mindeci a mettere su un gruppo, a oggi, con altre sette persone. Tra questi anche l’ex giocatore di basket Francesco De Lise: “Vendo prodotti per ufficio e venne da me perché doveva comprare un computer. Aveva deciso di fare dei concerti nei paesi delle Madonie e ringraziare così la Sicilia per quello che gli aveva dato. Così l’ho aiutato a organizzare il tutto. Lui dice sempre che ha dentro una bellezza della Sicilia che ha portato in Svizzera e che gli ha permesso di suonare“.
Da qui l’inizio di questi minitour, tutto a sue spese (dalle casse montate in piazza al soundcheck) e che gli ha permesso ben presto di farsi conoscere, attirando l’attenzione di tutti i paesi della zona. La sua generosità non è dunque passata inosservata. Il grande calore riservatogli ha anche spinto e ispirato il maestro, di volta in volta, a dedicare ad ogni paese una canzone: come la tarantella donata a Valledolmo o la mazurka a Geraci, ma anche polke, inni o valzer. Composizioni tutte realizzate in collaborazione con la poetessa Margherita Neri Novi, originaria di Cefalù e autrice dei testi. Come ogni regalo che si rispetti, giunge anche il momento della consegna: come ormai di consuetudine, prima del concerto stampa gli partiti e poi li distribuisce al pubblico presente.
Quest’anno le richieste sono aumentate e le tappe sono diventate undici. Ad aprire le danze è stato Collesano, ai primi di luglio, poi Lascari, Resuttano, Castellana Sicula e Gratteri. Il mese di agosto proseguirà con Marineo, Petralia Soprana, Alimena e Isnello per poi giungere a Cefalù, meta fuori dall’idea originaria del progetto di Mindeci, ma subito accolta a braccia aperte, e a Valledolmo. Tra questi paesi, uno è stato protagonista di una bella storia di altruismo e solidarietà, che certifica ancora una volta l’attenzione del maestro per i giovani che si affacciano con interesse e dedizione al mondo della musica. Circa un anno fa, Mindeci regalò cinque fisarmoniche alla scuola di Castellana. Un gesto di bontà e di vicinanza ai ragazzi del paese che a distanza di mesi hanno poi suonato con lui, eseguendo un brano composto e inviato dallo stesso Mindeci.