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I dati

Dalle norme antisismiche all’amianto: i punti deboli delle scuole siciliane

giovedì 17 Agosto 2023

Superato anche lo spartiacque del Ferragosto, è già partito il conto alla rovescia per il ritorno sui banchi di scuola. In Sicilia le lezioni prenderanno ufficialmente il via il 13 settembre. Manca dunque meno di un mese e come ogni anno il dubbio è lo stesso: gli istituti siciliani saranno pronti a ripartire e accogliere nuovamente i propri studenti, al meglio delle loro possibilità e potenzialità? La risposta è più orientata sul “no”.

Adriano Rizza, segretario Flc Cgil Sicilia
Adriano Rizza, segretario generale della Flc Cgil Sicilia

Su edilizia e sicurezza scolastica il tempo sembra essersi congelato. Bloccato a tempi remoti. A preoccupare maggiormente è anche la mancanza di una visione futura e a lungo termine. A confermare lo scenario al quanto drammatico è anche Adriano Rizza, segretario generale della Flc Cgil Sicilia: “La situazione non è ottimale. Al momento è tutto fermo. Ogni anno chiediamo interventi ma non ce ne sono stati di particolari e non ne sono previsti. Serve un piano di recupero“.

I DATI SULL’EDILIZA SCOLASTICA SICILIANA

Per una visione più chiara e reale basta osservare i dati. Rispetto a circa due anni fa i numeri sono pressoché identici. Il 70% delle scuole siciliane, ad esempio, non possiede un certificato di agibilità.

scuolaIn tema di norme antisismiche si rivela che la certificazione di adeguamento alle norme riguarda solo circa 500 edifici scolastici su un totale di 4.173, e solo il 25% dei complessi è stato progettato seguendo le norme antisismiche.

Oltre la sicurezza, in pericolo, in alcuni casi, è anche la salute dei ragazzi: nel 9% delle scuole, infatti, è ancora presente dell’amianto.

INTERVENTI

Da Roma un fondo c’è. Trattasi della missione 4.3.3 del Pnrr: piano di messa in sicurezza e riqualificazione dell’edilizia scolastica.

La misura prevede un investimento di 3 miliardi e 900 milioni di euro per la messa in sicurezza di una parte degli edifici scolastici. La misura avrebbe anche un occhio di riguardo verso le aree più svantaggiate, con l’obiettivo di contrastare ed eliminare gli squilibri economici e sociali. Tra gli intenti dichiarati anche quello di favorire una progressiva riduzione dei consumi energetici e quindi contribuire anche al processo di recupero climatico.

Già dal 2021 sono stati individuati gli enti locali nell’ambito della programmazione triennale nazionale. Mentre le procedure di aggiudicazione e avvio dei lavori sono state collocate per il biennio 2022-2023. La conclusione dei lavori è destinata al 2026.

La posizione della Flc Cgil Sicilia è chiara: “Si tratta di provvedimenti positivi per l’intenzione di affrontare, seppure per una parte degli edifici scolastici, la messa in sicurezza delle nostre scuole – aggiunge Rizza – con caratteristiche di efficientamento energetico. Da valorizzare è, soprattutto, l’ottica di ridurre i pesanti divari territoriali esistenti”.

I lavori proseguono ma sempre con i soliti intoppi e le solite falle: “Si rileva – prosegue – la consueta difficoltà nel realizzare le previste sinergie tra Ministero dell’Istruzione e EE.LL., che, come spesso avviene, si scaricherà sulle istituzioni scolastiche. Ovviamente sarà necessario procedere con le attività di appalto, prestando – conclude – la massima attenzione ai pericoli di infiltrazione delle organizzazioni criminali“.

banchi scuola

Di certo non è mai stato semplice per i ragazzi lasciare il mare, o in generale le dolci vacanze, per reimmergersi nella routine scolaresca, ma con qualche accortezza e attenzione in più l’amara pillola, almeno per alcuni, potrebbe addolcirsi. Un ambiante più accogliente, stimolante e suggestionale: un investimento diretto e sostanzialmente verso l’edilizia scolastica garantirebbe non solo sicurezza ma inciderebbe sicuramente, e in maniera positiva, sull’apprendimento e il rendimento degli studenti.

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