Pensionati di tutto il mondo venite in Sicilia. Così, parafrasando la celebre frase di Karl Marx, si potrebbero sintetizzare le misure inserite nella bozza di finanziaria discussa ieri dal governo a Palazzo d’Orleans. L’assessore all’economia, Gaetano Armao, aveva annunciato nei mesi scorsi di stare lavorando ad un pacchetto di agevolazioni fiscali. Anche facendo leva sulle favorevoli condizioni climatiche di cui gode l’Isola, l’obiettivo è quello di convincere decine di migliaia di persone a trascorrere qui l’ultima stagione della loro vita. Un’operazione che se da un lato ha un costo per le casse regionali in termini di mancato gettito, dall’altro dovrebbe far crescere la domanda interna e avere un effetto positivo sul settore immobiliare.
Il testo prevede l’esenzione per 10 anni dell’addizionale regionale irpef, delle imposte comunali e del bollo auto. In altre parole si tratterebbe di un azzeramento della tassazione locale. La Sicilia, quindi, seguirebbe le orme del Portogallo o delle Isole Canarie, dove già da anni sono in vigore misure simili che hanno portato notevoli benefici all’economia dei territori interessati.
In molte città di questi Paesi, infatti, sono nate delle comunità di stranieri che hanno di fatto ripopolato interi quartieri, stimolato i consumi di beni e servizi e riattivato il mercato degli affitti e della compravendita di immobili.
Presto, quindi, l’Isola potrebbe diventare un paradiso fiscale per anziani. Il provvedimento, infatti, una volta deliberato dalla giunta dovrebbe approdare nelle prossime settimane all’Ars per la sua approvazione definitiva entro dicembre.