La commissione Affari istituzionali dell’Ars ha approvato pochi minuti fa uno stralcio del disegno di legge 738 che nasce dall’esigenza di apportare delle modifiche per correggere alcune norme della legge Finanziaria del 2024 impugnate dal governo nazionale. Una riproposizione che supera i rilievi fatti dallo Stato.
Un primo corpo di norme era già passato al vaglio dell’Aula e approvato sfociato nell’approvazione di alcuni provvedimenti. Questa mattina sono stati approvati sette commi del ddl e pronti per ricevere il disco verde del parlamento siciliano. Si tratta di una manovra per sgravare la bozza del ddl di Stabilità per il 2025, di cui si discute nelle varie commissioni parlamentari per le parti di competenza- di norme ordinamentali.
“Ho voluto accelerare sull’approvazione delle norme, e per questo risultato ringrazio tutti i componenti della prima Commissione, per dare la possibilità anche all’Ars e al governo regionale di procedere con tranquillità con la nuova Finanziaria, potendo presentare un altro ddl. Nei prossimi giorni ci sarà la possibilità di calendarizzare in aula il tutto. L’obiettivo, raggiunto, è quello di superare le obiezioni di Roma”. Questo è il commento del presidente Ignazio Abbate, quale relatore del ddl 738.
Un altro gruppo di norme nasce dalla esigenza di assicurare, secondo il principio costituzionale della leale collaborazione fra lo Stato e la Regione, il rispetto degli impegni assunti dal Governo regionale per superare ipotesi di incostituzionalità delle norme sotto riportate che una volta concordate con lo Stato ed approvate dall’Assemblea Regionale Siciliana consentono da un lato di addivenire a quello che era il fine originariamente previsto e dall’ altro il rispetto della potestà legislativa regionale e più in generale il rispetto delle disposizioni costituzionali.
Le norme rimaste al palo saranno riproposte l’anno prossimo con una procedura parallela.