La Commissione Affari istituzionali dell’Ars ha approvato questa mattina il disegno di legge sulle ex Province (CLICCA QUI).
Il testo di iniziativa parlamentare, firmato dai cinque capigruppo di maggioranza a Sala d’Ercole e dal presidente della I Commissione Ignazio Abbate, prevede il ripristino dell’elezioni diretta e lo slittamento delle elezioni nella primavera del 2025, fra marzo e giugno. Ciò se il testo riesce a concludere il proprio percorso, venendo così esitato dall’Assemblea Regionale Siciliana entro il termine ultimo previsto per la presentazione delle liste. Solo così si potrà fermare la macchina burocratica delle elezioni di secondo livello, al momento in programma per il 15 dicembre. Il testo passerà adesso dalla commissione Bilancio prima dell’esame dell’aula.
Soddisfatto del traguardo il presidente della I Commissione Ignazio Abbate: “E’ stata una pagina negativa, con il voto segreto era stato bocciato l’articolo 1 della riforma, a cui avevamo lavorato per molto tempo. Con l’avvicinarsi del voto di secondo livello poi è emersa da tutti, anche chi ha votato contro, di andare a votare con le elezioni di primo livello. La democrazia è fatta quando i cittadini vanno al voto e hanno la possibilità di decidere il governo di un Ente“.
Fra le principali novità introdotte dagli emendamenti in commissione c’è l’estensione del principio di rappresentanza di genere al 40% anche alle Giunte delle Città Metropolitane, soglia prevista anche nella presentazione delle liste. La parità di genere era stato proprio uno degli argomenti più caldi, tanto da spingere i volti femminili (e non solo) della politica siciliana ad organizzare una manifestazione davanti all’Assemblea Regionale Siciliana per sensibilizzare i parlamentari di Sala d’Ercole, in quel caso, sul futuro della riforma degli enti locali (CLICCA QUI). Tra le voci principali c’era anche quella del capogruppo della Lega all’Ars Marianna Caronia. “Siamo a favore delle Province. Erano un elemento cardine del programma del presidente Schifani e che noi abbiamo sostenuto e condiviso in ogni singolo punto. Ridare ai cittadini la possibilità di esprimere con un voto di confrontarsi con le amministrazioni provinciali e quindi diventare interprete di un’esigenza di un vasto territorio diventa una battaglia di democrazia“.
Dello stesso parere anche il capogruppo di Fratelli d’Italia Giorgio Assenza: “I tempi sono lunghi, ma è un primo passo importante per ridare spazio all’elettorato, Presto tornerà dunque l’elezione diretta del presidente della Provincia“.