“Al fine di contemperare la tutela delle libertà e dei diritti fondamentali delle persone con la necessità di contrastare e contenere il diffondersi del virus Sars-Cov2, sul territorio della Regione siciliana l’esercizio e la ripresa graduale delle attività economiche, produttive, culturali, ricreative, sportive e delle relazioni sociali è disciplinata, a tutela della salute dei cittadini, in ragione dell’andamento epidemiologico e, comunque, entro i limiti ed interessi generali cui si informa la legislazione dello Stato“.
E’ il “cuore” del disegno di legge approvato ieri a tarda sera dal governo di Nello Musumeci sulla scorta del contestato Dpcm del governo Conte sugli orari di chiusura di bar e ristoranti. Il testo, composto da quattro articoli, è stato trasmesso all’Assemblea regionale per l’esame in aula.
“A decorrere dall’entrata in vigore della presente legge e fino alla cessazione dello stato di emergenza“, si legge nel ddl, “nei limiti dei principi e degli interessi cui si informa la legislazione statale emergenziale, alla luce del principio di sussidiarietà e al fine di meglio rispondere alle specifiche esigenze del territorio regionale, le attività (economiche, produttive, culturali, ricreative, sportive e delle relazioni sociali) sono disciplinate on apposita ordinanza del presidente della Regione sentito il parere obbligatorio del Comitato tecnico scientifico e a condizione che sia possibile garantire il rispetto delle misure igienico-sanitarie” e “qualora a livello nazionale siano previste mitigazioni o restrizioni delle misure di contrasto alla diffusione del virus, queste possono essere recepite con ordinanza del presidente della Regione“.
Inoltre, viene istituita “una commissione di esperti quale organo tecnico consultivo della Regione siciliana; la sua composizione, la sua disciplina di funzionamento, nel rispetto delle competenze del Dipartimento regionale per le attività sanitarie e osservatorio epidemiologico, sono disciplinati con decreto dell’assessore alla Salute”.