Non conosce pause e nemmeno tregua lo scontro politico tra Cateno De Luca e Dino Bramanti verso il ballottaggio di domenica, atto finale della contesa per la sindacatura di Messina. Il deputato va ancora all’attacco di Bramanti e preannuncia sulle sue pagine Facebook una denuncia nei confronti del proprio avversario ma anche nei riguardi dell’assessore alla Salute, Ruggero Razza.
Motivo della contesa, in questo caso, la riorganizzazione della rete ospedaliera e alcune presunte dinamiche del disegno regionale che verrà varato da Palermo. “Denunzierò l’assessore regionale alla sanità Razza ed il professor Bramanti per attentato alla salute dei cittadini”, si legge nel durissimo post apparso nella pagina social “De Luca sindaco di Messina”, in cui si parla di “solidarietà al Policlinico di Messina”.
“Ricevo e pubblico – scrive De Luca -: “Quanto stia succedendo a Messina è la chiara dimostrazione che la politica influenza e decide le sorti e la salute della gente e dei malati. Succede che grazie agli accordi politici, il nuovo disegno della rete ospedaliera vede la creazione di una nuova unità dipartimentale di Neuroradiologia , a 2 km di distanza dalla unità operativa complessa del policlinico di Messina. Tutto questo a scapito di una unità operativa complessa del civico di Palermo, penalizzata e portata ad unità semplice. Ne consegue che a Messina, città di 200.000 abitanti , esiste una unità operativa complessa che rappresenta l’unica realtà funzionante per l’ictus ischemico , si trova improvvisamente una nuova unità operativa a 2 km , senza un reale bisogno , se non per soddisfare le mire ambiziose del prof. Bramanti aspirante sindaco. Mentre Palermo e Catania , che non hanno nessun ospedale attivo per l’ictus ischemico, vengono declassate e penalizzate nelle unità operative neuroradiologiche. Entrambe le città hanno un bacino di 2 milioni di abitanti”.
“E’ arrivato il momento di osare – afferma De Luca, intanto, rivolgendosi ai messinesi -. La mia Amministrazione garantirà efficienza, efficacia ed economicità. Bisogna smontare il palazzo comunale e poi rimontarlo nei termini giusti. Noi non abbiamo alle nostre spalle partiti, caste e lobbie che hanno causato il disastro di Messina. Siamo di fronte ad una città che è stata affondata”.
“Non è assolutamente vero – aggiunge De Luca – che il sottoscritto abbia fatto una campagna elettorale di insulti. Ho fatto da gennaio in poi 42 conferenze tematiche sui tanti problemi di Messina e abbiamo chiesto agli altri di confrontarsi su quei temi che riguardano i cittadini. Mai nessuno si è voluto confrontare e mai nessuno ha replicato, se non in campagna elettorale con i soliti discorsi di circostanza. Se gli altri vanno sopra le righe, è logico che abbiamo dovuto rispondere. Le nostre non sono mai state provocazioni, abbiamo voluto dare un’alternativa seria e credibile ai messinesi. Il cambiamento è finalmente possibile, domenica serve l’ultimo sforzo da parte dei cittadini. Il cambiamento può avvenire solo con l’elezione a sindaco di una persona libera, determinata e competente come me”.
Poi la provocazione finale di De Luca a Bramanti sul confronto finale chiesto dall’ex sindaco di Santa Teresa di Riva al professore prima del ballottaggio: “Placido, lo facciamo o non lo facciamo questo confronto domani alle ore 16:30? Puoi portarti i tuoi padroni politici”.