Al via alla sesta puntata di “Dica43, lo stato di salute dello Statuto siciliano: conoscerlo per amarlo” in esclusiva per ilSicilia.it, e che potrete vedere anche su Siciliarurale.eu e Siciliammare.it
Si torna a parlare dello Statuto speciale della Regione Siciliana quale peculiarità all’interno dell’ordinamento costituzionale italiano. Dai poteri del presidente della Regione al principio “simul stabunt vel simul cadent”. Una regola fondamentale nell’ambito dei rapporti tra organi della Regione. Tradotto significa “insieme staranno o insieme cadranno” per cui il presidente della Regione e l’Assemblea regionale siciliana condividono lo stesso destino: se il presidente si dimette o è sfiduciato decade anche il parlamento e allo stesso modo se, invece, viene sciolto il parlamento anche il presidente deve dimettersi.
Il tentativo è stato quello di spostare il baricentro dei rapporti tra Presidente e Assemblea verso quest’ultima, ricollocata in una posizione di maggiore centralità, sia attraverso la definizione delle modalità operative della mozione di sfiducia e del c.d. autoscioglimento, sia con riguardo agli obblighi informativi di cui è gravato il Governo, in particolare con la previsione dell’obbligo annuale del Presidente e degli Assessori di presentare una relazione, rispettivamente all’Assemblea e alle Commissioni, sull’attuazione del programma e su quella delle leggi e degli atti di indirizzo approvati dall’organo
legislativo. Si tratta, a ben vedere, di previsioni che introducono – o per meglio dire positivizzano – un meccanismo di (potenziale) rafforzamento della funzione di indirizzo e di controllo dell’Assemblea sul Presidente e sugli Assessori.
Con Rosaria Brancato e Riccardo Vaccaro si parlerà di questo e di tanto altro insieme a Andrea Morrone professore ordinario di Diritto costituzionale nell’Università di Bologna, e Pasquale Hamel per le riflessioni storiche.
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