A parte le polemiche sui vaccini e il nodo green pass allargato e più stringente al vaglio del Governo Draghi, che si appresta a varare il nuovo decreto anti-covid, in pieno dibattito politico anche sul ritorno a scuola a settembre.
L’intenzione è evitare i problemi dell’anno scorso e, certamente, mettere in sicurezza gli studenti dal contagio, visto l’incalzare dei casi di positività alla variante Delta, ormai diffusa in tutta Italia.
Ci si domanda cosa accadrà, ma tutto dipenderà dallo scenario epidemiologico del prossimo autunno, quando i dati sulla curva dei contagi da Coronavirus, con annesse le mutazioni del virus, saranno chiari e certi. La didattica in presenza al 100% è l’obiettivo prioritario del Governo e a dettare le linee, come lo scorso anno, sarà il Comitato tecnico scientifico le cui indicazioni dovranno ora essere recepite dal Miur e, a cascata, dai vari uffici scolastici regionali.
Il Comitato – rispondendo ai quesiti del Ministero dell’Istruzione sul rientro degli studenti in autunno – ha definito “il ritorno in presenza necessario”, ribadendo la sua contrarietà alla Dad. Poi ha richiesto al governo di individuare un metodo, anche legislativo, per garantire che chi lavora nelle scuole proceda con l’immunizzazione, avanzando lo scenario della certificazione verde come requisito per operare negli istituti. Senza dimenticare di sollecitare a fare il possibile per garantire le lezioni in classe riferendosi in particolare a quelle Regioni nelle quali ci sono livelli inferiori di dosi somministrate rispetto ad altre.
Insomma, l’importanza di promuovere la somministrazione dei vaccini negli istituti scolastici, tanto del personale quanto degli studenti è fondamentale per garantire la didattica in aula e le raccomandazioni rimangono le stesse: il distanziamento interpersonale di almeno un metro, fondamentale l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale quali le mascherine, poiché la scuola è un luogo al chiuso, e le inoculazioni delle dosi, che sono strumenti indispensabili e contromisure efficaci per ridurre al minimo la diffusione del contagio.
Ne è certo anche il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi il quale sta già pensando a come organizzare il rientro in aula degli studenti il prossimo settembre e lo strumento nelle mani del governo per far sì che si possa dire addio alla didattica a distanza in sicurezza è quello dei vaccini, ribadendo le posizioni del Cts. “Il ministero è da tempo al lavoro per il rientro a settembre in presenza e in sicurezza. Allo stesso tempo prosegue la campagna vaccinale, con priorità al personale scolastico. È importante che venga fatto ogni sforzo per raggiungere la più alta copertura possibile e la vaccinazione è un atto di responsabilità collettiva”, conclude il ministro Bianchi.