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A Segesta terza edizione di “E lucean le stelle”, sabato 10 agosto, alle 20,30, nel teatro del Parco archeologico, nell’ambito del Calatafimi Segesta festival, musica e astronomia assieme per una notte magica.
Tornano con “Nessun dorma” i solisti e l’orchestra sinfonica “A. Toscanini” di Ribera, direttore Alberto Maniaci, spettacolo già record d’incasso e di presenze nel 2017 e 2018; soprani Stefania Maltese, Jole Pinto; tenore Giuseppe Michelangelo Infantino; Baritono Giuseppe Garra; jazz & rock singers Francesca Bongiovanni, Pasquale Bono, Francesca Bonura, Maria Concetta Maggio, Marcella Nigro, Krizia Vinciguerra; batteria rock e percussioni Sergio Calì; tromba jazz Giacomo Tantillo; musiche di Mascagni, Verdi, Puccini, Gershwin, Ray Charles, Björk, The Doors, Oasis, Genesis, Led Zeppelin, Queen, The Beatles. Arrangiamenti Alberto Maniaci, Rita Collura, Simone Piraino. Un nuovo spettacolo con la immancabile collaborazione del centro planetario di Palermo, dedicato ai capolavori della lirica, del jazz e del pop rock in una commistione di linguaggi musicali e di saperi dedicati alle Stelle nel magico scenario del Teatro Greco.
Le nuove scoperte scientifiche sui “buchi neri” e i pianeti, intervallati dai capolavori storici della lirica, del jazz e del rock. Racconti scientifici a cura degli astronomi ricercatori di Alma, Violette Impellizzeri ed Eric Villard.
Dalle 22,30 Notte di San Lorenzo “Sotto le stelle cadenti di Segesta” nel Tempio dorico con l’osservazione notturna astronomica ai telescopi di pianeti e stelle a cura del Planetario di Palermo. Si potranno esplorare il cielo stellato i pianeti e le stelle.
A seguire “Calici per le stelle di San Lorenzo”, sulla collina del tempio, iniziativa realizzata in collaborazione tra il Parco archeologico di Segesta, l’Irvo, il comune di Calatafimi Segesta, il Gal Elimos, le cantine Tenute Orestiadi, l’oleificio Barbera, che cureranno una degustazione con brindisi alle stelle insieme con la ricercatrice Violette Impellizzeri, una delle massime figure al mondo per la ricerca in cosmologia e buchi neri. Si avvia così un percorso che vuole consolidare e comunicare il profondo legame che unisce il vino e l’olio siciliani con l’archeologia e la civiltà agricola dei nostri territori.
TRA SABATO 10 E DOMENICA 11 NOTTE BIANCA A SEGESTA: “SOLO IN 2 – DIARIO DI VIAGGIO SULL’AMORE” E A SEGUIRE ALLE 2 “STILL LIFE –DREAM MACHINE”
Notte bianca a Segesta: tra sabato e domenica alle 00,30, sulla Collina del Tempio, “Solo in 2 – Diario di viaggio sull’amore”, Diego Spitaleri al pianoforte, con la voce di Anna Bonomolo. Sempre nella note tra sabato e domenica, alle 2, “Still Life – Dream Machine”: Joao Silva (violino e voce, Portogallo), Margherita Abita (violino, Italia), Claudio Marrero (Sassofono e tastiere, Spagna). “Still Life è un incontro di cammini; una serie di coincidenze della vita; la prova che ogni essere è esattamente dove deve essere”. E’ un progetto di musica originale, di genere pop-fusion, in lingua italiana, inglese e portoghese. Un concerto in cui jazz, word music e pop music si influenzano a vicenda facendo nascere, in tempo reale, canzoni originali, fondendo questi stili con le radici di provenienza dei musicisti. Atmosfere magiche e magnetiche.
DOMENICA 11 AGOSTO ALBA ALLE 5 CON “UN EDIPO. LA FOSSA DEI PARENTI”
Edipo, accompagnato dalla figlia Antigone, ormai cieco e deluso da sé e dalla vita, incontra il figlio di Tiresia. Il ragazzo, lì per lì, non vorrebbe farsi riconoscere: ha avvicinato Edipo per capire perché non si sia fidato dei vaticini del padre. E vuol capire, in ultima analisi, come funziona quel mondo dei padri dal quale si sente escluso; un mondo dove, invece, vede a proprio agio Antigone. Ma sarà il vecchio Edipo a riconoscerlo, malgrado la propria cecità, e dunque a “smascherarlo”. Come se l’esperienza di vita (con il suo accumulo di sconfitte) fosse sufficiente a penetrarne i segreti. E alla fine proprio contro questa pretesa onnipotenza del vecchio Edipo si scaglierà il figlio di Tiresia, accusando il vecchio re decaduto di aver costruito un mondo dal quale la vitalità è esclusa. Seconda alba con “Un Edipo. La fossa dei parenti”, che verrà messo in scena domenica 11 agosto, alle 5, nel teatro del Parco archeologico di Segesta, dal festival di Asti 2019, nell’ambito del Calatafimi Segesta festival, con la direzione artistica di Nicasio Anzelmo. Testo e regia di Nicola Fano, con: Giuseppe Pambieri, Giuseppe Spezia e Silvia Micunco. Scene e costumi di Teresa Fano. Musiche di Fabia Salvucci. Trasportando in un luogo senza spazio e senza tempo, ma nostro contemporaneo, l’autore usa l’eterno, magnifico grimaldello di Sofocle per entrare nel conflitto d’oggi tra padri e figli – tra vecchi e giovani – ponendosi, però, dalla parte degli sconfitti: ossia dalla parte di una generazione che non riesce a trovare nella propria lotta quotidiana per la sopravvivenza le ragioni e i valori che hanno mosso le generazioni precedenti. Quasi a dar corpo a questo conflitto anche nello stile della rappresentazione, a interpretare questo testo ci sono da un lato un grande attore “di tradizione” e dall’altro due giovani attori neodiplomati, in un ambiente scenografico e sonoro realizzati da altre due giovani artiste. D’altra parte, l’autore e regista in questione, Nicola Fano, riunisce qui la sua duplice veste di storico e docente, cercando di farsi quasi ponte fra le generazioni con una messinscena pensata e realizzata specificamente per un pubblico di giovani.
DOMENICA 11 ALLE 19,45 “ULISSE INSIDE” DI E CON SALVO PIPARO
Sempre nel teatro del Parco archeologico domenica 11, alle 19,45, arriva Salvo Piparo con “Ulisse inside”. Regia Claudia Puglisi, con Costanza Licata, Francesco Cusumano. Scritto da Salvo Piparo. C’è un Ulisse che cavalcando entra a Troia, ed uno che va per mare. Uno che torna ad Itaca, ed uno che resta per sempre con Calipso. Un Ulisse si è perduto fra le braccia di Circe, ed uno è morto per le strade di Ilio. C’è l’Odissea di un uomo, fra le viscere di una città che è insieme Itaca e Troia. Una città violenta, marchiata con il sangue dei suoi soldati, sotto assedio da troppo tempo ormai. Un variopinto acquario in cui il pesce più grande divora quello più piccolo. È Palermo, ed è il 1978. E poi ci sono gli anni ’80 e la città sembra davvero essere in guerra. Bene e male combattono ogni giorno. Gli eroi sono da ambo le parti perché figli, fratelli, padri, della stessa città. Nascono a pochi passi gli uni dagli altri, e giocano insieme prima di diventare assassini o uomini di scorta. È questo che rende sottile il confine fra ciò che è bene e ciò che è male qui, ad ovest del Mar Egeo. Se la differenza fra buoni e cattivi diventa grottesca, i personaggi che la abitano devono farsi mitici per riuscire a contenere in sé un contrasto così forte. “Ulisse Inside” è una sorta di diario di bordo che parte dall’idea che tutti abbiamo un eroe “addummisciutu inside”. Questa volta il viaggio dell’eroe si compie fra sirene ammalianti che promettono soldi facili, e una donna dal seno rigoglioso che ammalia gli uomini e li rende simili a porci, mentre la Sicilia come Penelope cuce di giorno e scuce di notte, trame ancora segrete. E infine gli dei che stabiliscono le sorti degli uomini, che hanno giocato la loro partita a Palermo, hanno fatto scacco al re con la mossa del cavallo di Troia. Era il 23 maggio 1992. Un eroe ha combattuto ed è morto. Un eroe si sveglia e chiede a tutti di aprire gli occhi. In scena il canto di Costanza Licata e il polistrumentista Francesco Cusumano.