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Sono immagini sconvolgenti quelle che arrivano dalla foce del fiume Nocella, nella baia di San Cataldo, una insenatura costiera situata tra i Comuni di Terrasini e Trappeto (PA).
Lo scorso 5 agosto 2018, durante una giornata di pioggia, il disastro ambientale documentato dalle immagini girate dall’associazione “San Cataldo Baia Della Legalità”, e diffuse poi dal blog culturale “Nuove Verrine“.
Sono immagini davvero sconcertanti, che documentano migliaia e migliaia di litri di reflui neri, scaricati a mare, tramite il fiume Nocella e i suoi torrenti, attraversando 8 comuni: Terrasini, Trappeto, Partinico, Borgetto, Montelepre, Giardinello, Monreale e Carini.
Si vedono pesci del fiume invasi dall’onda nera e impossibilitati a respirare. Muoiono in diretta, asfissiati, tra lo sconforto di chi gira il video e commenta. Lo sversamento di liquami non lascia scampo ad anguille e altri pesci.
Ecco cosa scrive l’associazione: «Rivolgiamo un appello, un grido d’aiuto al Ministro dell’ambiente Sergio Costa, affinché si ponga fine a quasi mezzo secolo di stupro ambientale. BASTA IMPUNITÀ. Un disastro ecologico che getta nello sconforto tutti coloro che speravano nella fine di un incubo lungo 40 anni. Incuria, degrado, criminalità, indifferenza. Quantità incalcolabili di reflui fognari si riversano sul fiume Nocella azzerando ogni forma di vita e tingendo di nero il mare antistante la Baia di San Cataldo. Nero come la morte, nero come ogni forma di prepotenza, nero come il silenzio.
Onorevole Ministro Sergio Costa, La chiamiamo in causa perché riconosciamo l’importanza che Lei dà al ruolo che ricopre e con quanta distinzione ha combattuto contro lo smaltimento illegale di rifiuti. Quello che Le chiediamo è molto semplice, ma a quanto pare le cose semplici nella nostra Terra sono difficili da risolvere… Le chiediamo di intervenire sulla questione Nocella, dove l’affarismo, da più di 40 anni, tiene in ostaggio una delle aree più belle del Golfo di Castellammare. Il resto lo raccontano le immagini e tutte le denunce depositate nel corso di questi anni».
Intanto, dal 29 al 31 agosto, è stata lanciata una petizione che ha raccolto un centinaio di firme, per istituire una riserva a difesa dell’area.
Le immagini dall’alto, col drone: