Dopo il via libera all’articolato del Bilancio, l’Ars si appresta a votare la Legge di Stabilità. Una Finanziaria che ha subito un ‘ingrossamento’ prima di approdare a Sala d’Ercole, con un numero di articoli quadruplicato, ma che ha pochi spazi di manovra: si deve fare fronte, infatti, al disavanzo ereditato di più di due miliardi di euro certificato dalla Corte dei Conti.
Il pagamento di questi denari è stato in parte differito nel tempo, con l’accordo Stato-Regione siglato dal governo regionale, che consentirà di spalmare in trent’anni tre quarti della massa debitoria. Resta un 25% del debito che al momento grava sul bilancio 2019-2021, quello che attende il voto finale dell’Ars.
La Regione, però, starebbe trattando con Roma per trovare una soluzione per spalmare anche questo residuo. Nello Musumeci e Gaetano Armao stanno infatti lavorando alla definizione di un ulteriore negoziato con lo Stato per cercare di trovare una intesa che consenta la spalmatura anche di questa parte residua.
Mentre l’esecutivo regionale tratta con Roma, all’Ars si attende la ripresa dei lavori. Nei giorni scorsi, intanto, l’assessore Armao ha voluto ridimensionare i rischi della gestione provvisoria: “Lo shutdown non esiste – ha affermato a Trm – Nella gestione provvisoria si pagano gli stipendi e si svolgono tutte le attività necessarie alla vita della Regione“.