A quattro anni di distanza dalla presentazione del piano di riequilibrio, posto all’attenzione della Corte dei Conti nel 2018 e poi dalla stessa bocciato il 25 maggio 2021, il Comune di Taormina si ritrova al dissesto finanziario e adesso con un debito pesantissimo da “onorare” con i creditori. Un debito che, soprattutto, in attesa dei conteggi definitivi ammonterebbe ad oltre il triplo di quanto era stato stimato a suo tempo nel documento trasmesso all’organo di controllo.
Il piano di riequilibrio prevedeva di rientrare da un debito di 18 milioni di euro, ma i creditori che si sono fatti adesso avanti nell’ambito dell’iter per la rilevazione della “massa passiva” dell’ente hanno bussato alla porta di Palazzo dei Giurati per un ammontare complessivo di 63 milioni.
Stando ad una prima relazione sull’attività svolta, da parte della Commissione Liquidatoria, e sulle istanze di ammissione alla massa passiva pervenute al Comune sono emersi importi che rischiano di mettere seriamente in difficoltà il Comune di Taormina nel percorso in cui dovrà soddisfare i suoi creditori. “A seguito della scadenza dell’avviso a presentare istanza per l’ammissione alla massa passiva sono pervenute alla Commissione n. 305 istanze – rende noto la Commissione Liquidatoria – per un ammontare complessivo di € 63.199.813,85 a fronte di un importo della massa passiva originariamente quantificata dall’Ente Locale nel piano di riequilibrio pluriennale in € 18.429.873,75 (rispetto alla quale la Corte dei Conti aveva rilevato un incremento a fine esercizio 2018 – per effetto di un considerevole disavanzo di amministrazione – pari ad € 6.122.993,43 e di maggiori debiti fuori bilancio per € 2.457.661,40 al 31 dicembre 2018, e di ulteriori passività all’epoca non ancora contabilizzate)”.
La Commissione Liquidatoria ha dato mandato agli uffici di fare al più presto tutte le verifiche del caso e una volta ultimato questo chek-up si andranno a dirimere le questioni riguardanti sia il debito che anche i crediti del Comune, che negli anni non ha riscosso tributi per circa 30 milioni di euro.