Sono trascorsi quasi tre anni dalla dichiarazione di default fatta dal Consiglio comunale nel luglio 2021. Si avvia, infatti, alla conclusione la fase di riequilibrio dei conti del Comune di Taormina, affidata dal Quirinale all’Organismo Straordinario di Liquidazione presieduto da Lucio Catania e di cui fanno parte anche Maria Di Nardo e Tania Giallongo.
Si sta completando in questa fase l’attività portata avanti dalla Commissione Liquidatoria, che dovrebbe così riportare la casa municipale alla normalità economico-finanziaria entro maggio o al più tardi a giugno. Il “closing” è fissato, la Commissione sta ultimando le transazioni con i creditori e poi chiuderà il tutto con una relazione che sarà trasmessa al Ministero dell’Interno. A quel punto il Viminale valuterà le risultanze dell’intensa attività portata avanti dai tre commissari a suo tempo incaricati per il risanamento dell’ente. Si dovrà attendere l’esame del Ministero e la relativa nota di riscontro del Viminale. Una volta certificato l’avvenuto espletamento del percorso di riequilibrio dei conti, si potrà porre ufficialmente fine al dissesto per il Comune di Taormina, che tuttavia ancora nei prossimi anni dovrà affrontare alcuni paletti e tornerà così in termini progressivi alla condizione di completa normalità.
A seguito delle procedure che hanno riguardato l’ammissione alla massa passiva sono pervenute alla Commissione liquidatoria oltre 300 istanze, per un ammontare complessivo di 63.199.813,85 euro, a fronte di un importo della massa passiva originariamente quantificata dall’Ente Locale nel piano di riequilibrio pluriennale in 18.429.873,75 euro (rispetto alla quale la Corte dei Conti aveva rilevato un incremento a fine esercizio 2018 – per effetto di un considerevole disavanzo di amministrazione – pari ad € 6.122.993,43 e di maggiori debiti fuori bilancio per € 2.457.661,40 al 31 dicembre 2018, e di ulteriori passività all’epoca non ancora contabilizzate).
La Commissione ha affrontato, in particolare, la spinosa questione del lodo Impregilo, chiusa con una transazione per un importo di 23 milioni e mezzo di euro, a fronte dei 50 milioni che venivano chiesti dall’impresa che a suo tempo ha realizzato i parcheggi comunali nella Perla dello Ionio. Si trattava di una contenzioso che ha rappresentato a lungo una “spina nel fianco” dei bilanci di Palazzo dei Giurati e che, in definitiva, si è chiusa con un esborso comunque importante in favore dell’impresa, che aveva ingaggiato una lunga battaglie nelle aule di tribunale con il Comune di Taormina.
Nel frattempo sta proseguendo anche l’attività che riguarda il recupero dei tributi che va sino alla data del 31 dicembre 2020, ultimo anno cioè che ha preceduto la dichiarazione di dissesto allora fatta dal Consiglio comunale di Taormina. Si tratta di un’attività inerente il pregresso, che va di pari passo con la manovra “lacrime e sangue” intrapresa dall’Amministrazione di Taormina per tutta la parte dal 2021 in poi, e che lo scorso luglio del 2023 aveva portato all’adozione in particolare della manovra “Salva Taormina”, comprensiva non soltanto della questione tributi ma di una lunga serie di aumenti che ha scatenato allora diverse polemiche. Va detto che sul fronte tributi si è accumulata nel tempo una maxi-cifra sulla mancata riscossione dei tributi al Comune di Taormina.
Rimane, invece, al momento aperta ed è ormai destinata ad approdare in tribunale il contenzioso tra il Comune di Taormina e la Regione Siciliana (assessorato ai Beni Culturali) per il mancato versamento da parte della Regione di tre annualità riferite al 30% dei proventi del biglietto di ingresso al Teatro Antico. Somme che si riferivano al periodo 2014-2016 e che Taormina non ha mai visto arrivare nel proprio forziere. E più precisamente per il 2014 (saldo residuo di 706 mila euro), 2015 (un milione 463 mila euro), e 2016 (primo semestre, pari a 705 mila euro) per complessivi 2 milioni 874 mila euro. E’ fallita, qui, la mediazione civile tra le parti e sarà, quindi, una causa a decidere chi ha ragione e chi ha torto e se Taormina potrà riavere le somme attese o almeno una parte di esse.
I tempi che stanno, comunque, caratterizzando l’operato della Commissione Liquidatoria sono in linea con l’aspettativa che era stata pubblicamente dichiarata dal sindaco Cateno De Luca, che aveva preannunciato proprio per la primavera la conclusione del dissesto. Va anche detto che, in definitiva, potrebbe essere scongiurato il rischio di vendita di alcuni beni del Comune, che si era prospettato nei mesi scorsi. Per la Commissione non vi è questa esigenza e non si rende necessario procedere ad alcuna dismissione, le somme accantonate sono insomma capienti per chiudere il dissesto.
A questo punto bisognerà vedere se anche l’Amministrazione De Luca si convincerà al passo indietro sulla volontà di procedere, in particolare, alla dismissione dello storico ex night La Giara e della Badia Vecchia, due beni per i quali era stato avviato l’iter finalizzato a trasferirli al Parco archeologico di Naxos-Taormina.