Una nuova comunità ebraica è stata fondata in Italia meridionale per la prima volta in oltre mezzo millennio. A differenza di Palermo e Trani, dove le autorità cattoliche hanno dato a gruppi ebraici una chiesa da convertire in sinagoga, il caso di Catania è unico in quanto riporta in vita una comunità abolita nel 1492 quando Re Ferdinando e la Regina Isabella ordinarono l’espulsione o la conversione forzata degli ebrei nei territori sotto il dominio della Spagna.
La fondazione della comunità ebraica a Catania ha sapore internazionale: guidata da Baruch Triolo, un avvocato catanese che si è convertito all’ebraismo a Miami, ha coinciso con la concessione da parte dell’amministrazione comunale catanese di un piano di un palazzo sul mare all’International Institute for Jewish Culture, riporta sul Wall Street Journal Michael Ledeen, studioso americano di stampo neocon, nel curriculum un passato di consulente del Consiglio nazionale di Ronald Reagan ai tempi dell’Achille Lauro.
La piccola comunità catanese sta cercando un rabbino e ha cominciato una raccolta fondi per arredare gli spazi che verranno usati anche come sinagoga. Ledeen osserva che, a fronte di un crescente anti-semitismo in molte parti di Europa e anche in città italiane del nord come Milano e Torino, l’ebraismo sta rinascendo in Italia e “dato il posto occupato dall’Italia come laboratorio politico del mondo occidentale, e’ una rinascita che vale la pena osservare“.