“I permessi che la Curia Arcivescovile ha richiesto si riferiscono alle auto dei dipendenti degli uffici. La metà riguarda i seminaristi e l’equipe formativa del seminario arcivescovile che, provenendo anche da diverse Diocesi della Sicilia, sono di fatto residenti nella struttura durante tutto il periodo della loro formazione“. Così la Curia di Palermo sui 109 pass gratuiti che le sono stati assegnati dall’Amat per l’accesso delle auto nella zona a traffico limitato.
“Nulla a che vedere – aggiungono dalla Curia – con la semplificazione giornalistica di ‘furbetti’, che mette sullo stesso piano chi richiede la possibilità di veder garantita la propria mobilità da e verso il posto di lavoro e chi invece, e l’iniziativa intrapresa dall’Amat lo testimonia, negli anni sembra aver abusato di questa possibilità fino a realizzare un privilegio a danno della collettività“.
“La presenza della Curia Arcivescovile di Palermo all’interno della lista bianca Amat per l’accesso alla Ztl – prosegue la nota – nasce dalla necessità di garantire l’entrata e l’uscita dagli uffici che operano all’interno del Palazzo arcivescovile ubicato nel cuore della Ztl“. La Curia evidenzia anche che da circa un anno ha un solo accesso disponibile al palazzo, quello al civico 461 di via Vittorio Emanuele, e il portone storico di via Matteo Bonello è in area pedonale.
L’autorizzazione gratuita è divenuta un caso politico dopo che il presidente dell’Amat Giuseppe Mistretta, relazionando alla terza commissione consiliare presieduta da Sabrina Figuccia, ha evidenziato che in città ne sono stati rilasciati circa diecimila.