A quattro giorni dal voto, la battaglia elettorale a Palermo si sposta sulle famigerate (e odiate) zone blu. Mezza città, soprattutto il Centro Storico, è invasa da parcheggi a pagamento, divisi per competenza tra Amat e Apcoa.
Recentemente al sindaco uscente Leoluca Orlando, intervenuto a ilSicilia.it, avevamo posto questo quesito:
Nella campagna elettorale del 2012 sosteneva l’illegittimità delle zone blu e prometteva provvedimenti a riguardo. Nei 5 anni seguenti le zone blu sono ancora lì, nessuno le ha cancellate. Anzi, il Comune ha “regalato” la qualifica di pubblico ufficiale agli ausiliari di Apcoa, ma nel 2015 ha chiesto indietro 1,4 milioni di euro per profitti-extra, ritentuti illegittimi. A che punto è questo contenzioso con Apcoa e quale promessa fa oggi Orlando sulle zone blu? Saranno abolite/ridotte?
«Noi – ha risposto Orlando – abbiamo contestato queste zone blu che nascono da un contratto stipulato dalla precedente Amministrazione. Siamo purtroppo vincolati da quel contratto. Ed è per questo che abbiamo chiesto indietro ad Apcoa quei soldi. È la conferma che quando arriva lo sfascio in una città, poi i danni si prolungano nel tempo. Per cambiare occorre tanto tempo, per distruggere invece basta firmare un contratto sbagliato».
Sulla questione interviene ora a gamba tesa il candidato autonomista Ciro Lomonte che, postando un video su Facebook, scrive: «Massimo Merighi sbugiarda Leoluca Orlando. Ecco l’intervento del mio vicesindaco designato con delega alla macchina Amministrativa e alla Polizia Municipale, presidente dell’associazione Bispensiero, che ha ottenuto la bocciatura da parte del TAR delle Ztl di Cammarata nel 2008 e di quelle di Orlando nel 2016. Vengono illustrate le linee guida del programma dei Siciliani Liberi in merito alla legittima applicazione del codice della strada: Niente più strisce blu all’interno delle carreggiate; Niente più autovelox trappola; Niente più ZTL a pagamento; Piano Urbano del Traffico».
Ecco il video che mostra le promesse di Orlando del 2012:
Sulle strisce blu a pagamento arrivano pure i consigli di Federconsumatori Palermo. La Legge di Stabilità 2016, al comma 901, ha stabilito infatti che i parchimetri debbano essere predisposti per accettare il pagamento con carta di credito e bancomat. Pertanto, se il parchimetro non dà possibilità di pagare la sosta negli stalli a pagamento tramite Pos, la multa è illegittima.
Tuttavia, alla multa di 41 euro, il cittadino può “rispondere” facendo ricorso dal giudice di pace, pagando un contributo unificato minimo di 43 euro. «Uno scandaloso escamotage – accusa Lillo Vizzini, presidente di Federconsumatori Palermo – per dissuadere i cittadini dal fare ricorso davanti al giudice di pace. In presenza di parchimetro guasto o non abilitato al pagamento della sosta con il bancomat consiglio di fare qualche foto alla strada, alla vettura parcheggiata e al parchimetro. In caso di multa le foto potranno tornare utili se si vuole contestarla».
Ecco perché l’Amat sta correndo ai ripari con nuovi parchimetri con il pagamento a mezzo Pos, che arriveranno a breve. Intanto, nell’attesa di conoscere l’esito del contenzioso Comune-Apcoa, nelle località balneari di Mondello e Sferracavallo è tornata la sosta a pagamento. Si pagherà 1 euro l’ora, fino al 30 settembre.