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Domani le esequie

E i “novendiali” berlusconiani dividono la politica

martedì 13 Giugno 2023
Berlusconi

“Morto un Papa se ne fa un altro, morto un Berlusconi invece no” ha sentenziato sul quotidiano La Sicilia l’ex viceré berlusconiano di Sicilia Gianfranco Miccichè eppure tra funerali e lutto nazionale per Berlusconi si preannuncia un ricordo funebre degno di un pontefice a cui erano destinati i cosiddetti novendiali, ben nove giorni di lutto e celebrazioni.

I funerali del Cavaliere si terranno domani, mercoledì 14 giugno, nel Duomo di Milano e saranno funerali di Stato come prevede la legge italiana per tutti gli ex capi di governo, il che vuol dire che le spese saranno a carico dello Stato e che verrà seguito un preciso cerimoniale. Prima di Berlusconi gli unici ad avere funerali di Stato furono Giovanni Spadolini nel 1994, Amintore Fanfani nel 1999 e Giovanni Leone nel 2001.

Per il Cavaliere si prospetta una solenne e affollata cerimonia funebre. La cerimonia, di cui si occuperà direttamente il cerimoniale di Palazzo Chigi, prevede che il feretro venga scortato da sei carabinieri in alta uniforme e che gli vengano riservati onori militari all’ingresso e all’uscita dal luogo della cerimonia.

A Milano fervono i preparativi, Prefettura e Comune attendono 20mila persone e si stanno occupando di attrezzare piazza Duomo per accogliere la folla mentre la Veneranda fabbrica del Duomo assiste a questi preparativi con una qualche preoccupazione per la ristrettezza dei tempi: meno di 24 ore per un funerale che sarà alla stregua, per dimensioni, di un mega concerto. Particolarmente alta l’attenzione per la sicurezza per la presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella, del Premier Giorgia Meloni, di tutto il governo e di un’infinità di autorità di ogni ordine e grado per finire a politici di tutti gli schieramenti: Matteo Salvini, Matteo Renzi, Carlo Calenda, Pier Ferdinando Casini, Lorenzo Cesa, forse il leader M5S Giuseppe Conte e la segretaria Pd, Elly Schlein.

Ma non è il funerale di Stato ad accendere la polemica politica quanto la proclamazione del lutto nazionale e lo stop alla vita pubblica del Paese.

Il lutto nazionale viene dichiarato solitamente per eventi di particolare gravità (come i disastri naturali) o per la morte di personaggi particolarmente importanti per l’Italia, come i presidenti della Repubblica: di recente è stato dichiarato un giorno di lutto nazionale per le alluvioni in Emilia-Romagna, per esempio, e in passato anche per la morte di diversi papi.

Non era però mai successo nella storia della Repubblica che venisse dichiarato il lutto nazionale per la morte di un ex presidente del Consiglio: fanno eccezione solo Carlo Azeglio Ciampi e Giovanni Leone, che però a differenza di Berlusconi erano stati anche presidenti della Repubblica.

Stop dunque alle attività di Camera e Senato per sette giorni, cancellate le agende di ministri e autorità e bandiere a mezz’asta in tutti gli uffici pubblici.

Ma lo shutdown per la morte del Cav. non è andato giù a molti: “I funerali di Stato sono previsti ed è giusto che ci siano ma il lutto nazionale per una persona divisiva com’è stato Berlusconi secondo me non è una scelta opportuna” ha dichiarato Rosy Bindi, ex ministra ed esponente del Partito Democratico seguita a ruota da alcuni esponenti dem. Contrario anche il rettore dell’Università per stranieri di Siena Tommaso Montanari che sottolinea: “Nessun odio, ma nessuna santificazione ipocrita”.

E il riverbero della polemica per lo stop alle attività pubbliche arriva anche in Sicilia dove il Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Gaetano Galvagno ha rinviato la seduta del Parlamento siciliano a martedì 20 giugno e abbrunato le bandiere di Palazzo dei Normanni. Una decisione che ha fatto storcere il naso al capogruppo del Pd a Sala d’Ercole Michele Catanzaro che, pur non usando i toni duri di Rosy Bindi, ammonisce:”La scomparsa di Silvio Berlusconi ha determinato una nuova sosta dell’attività dell’Ars, ma ci sono scadenze che si avvicinano ed il governo Schifani ha il dovere di chiarire la propria posizione in merito ad alcuni temi che non possono più restare nel limbo”.

E mentre fervono le polemiche e i preparativi per il funerale ad Arcore continuano le visite di cordoglio. Avvistati Gianni Letta, Marcello Dell’Utri, Licia Ronzulli e l’ex calciatore Franco Baresi mentre per la serata è atteso l’arrivo del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

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