La rivoluzione potrebbe nascere da una segnalazione dell’Ordine degli ingegneri di Palermo. L’assessore all’Urbanistica, Emilio Arcuri, infatti, ha inviato una direttiva di “indirizzo politico” agli uffici competenti per accorciare i tempi delle autorizzazioni per le opere di edilizia privata. Sarebbe un grosso aiuto per imprese e cittadini.
Tutto nasce da una lettera inviata al sindaco Leoluca Orlando, da un componente del Consiglio di disciplina dell’Ordine professionale del capoluogo, Gaetano Benanti. Quest’ultimo è rimasto imbrigliato diverse volte tra le maglie della burocrazia comunale. Il Primo cittadino ha girato la questione all’assessore al ramo che ha scritto al Capoarea della Riqualificazione e della Pianificazione urbana, Nicola Di Bartolomeo, al dirigente del Sue (Sportello unico per l’edilizia), Giovanni Carlo Galvano, e all’ufficio Condono edilizio che fa sempre capo a Di Bartolomeo.
Una “tirata d’orecchie” singolare quella di Arcuri che inviando la direttiva, critica l’operato dei suoi dirigenti.
Il nodo della questione. I tempi per le acquisizioni di Scia (le segnalazioni certificate di inizio attività) e Sca (le segnalazioni certificate di agibilità) sarebbero troppo lunghi e questo arrecherebbe danni a professionisti e cittadini.
La legge nazionale 122/2010 era nata proprio per riformare il sistema burocratico del settore e fare in modo che la garanzia della veridicità, fosse una responsabilità in capo a chi esegue i lavori. Ma pare che l’interpretazione “lasca” della normativa faccia ingolfare tutte le pratiche.
Il pomo della discordia, però, è che il contenuto della direttiva di Arcuri è di “indirizzo politico”, non può essere diversamente, e in quanto tale in teoria non potrebbe essere accolta d’ufficio dai destinatari.
In ogni caso, la legge prevede che, per la Scia, il tempo massimo per richiedere integrazioni o negare il permesso sia di un mese ma pare che i tecnici comunali eccedano di molto questa tempistica. Da qui la richiesta di Arcuri di accelerare i tempi e di non limitarsi a dire “no” ma, nell’eventualità, di proporre anche delle soluzioni.
L’assessore ha inoltre chiesto che “l’azione degli uffici si conformi al rigoroso rispetto della norma” in modo che gli atti che non rispettano tempi, o che non contengono soluzioni per superare i pareri negativi, “dovranno essere annullati in autotutela”.
Rimane ancora tutta da scoprire la reazione degli uffici competenti alla direttiva di Arcuri. Nel frattempo è arrivato anche il plauso del presidente dell’Ordini degli ingegneri di Palermo, Vincenzo Di Dio, per la “direttiva Arcuri”.
Di Dio si è detto soddisfatto che la segnalazione dell’ingegnere Gaetano Benanti sia stata accolta in appena due giorni. Ha poi aggiunto che spera nell’applicazione del documento d’indirizzo affinché possano trarne vantaggio sia gli uffici comunali che i privati cittadini.
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