Chili e chili di plastica raccolta dalle spiagge con oltre cento bambini, una tartaruga tornata libera in mare e sette gabbie metalliche a forma di lettera per comporre la parola PLASTIC. Alle Egadi è conto alla rovescia per l’inaugurazione dell’installazione, promossa da Area Marina Protetta Isole Egadi e Comune di Favignana, che porta la firma di Pablo Dilet. L’opera artistica, nata per accendere i riflettori sulle tematiche ambientali legate al mare, al pericolo della plastica che vaga e viene ingerita dai suoi esseri viventi e sulle buone azioni da intraprendere per arginare questo genere di inquinamento, sarà inaugurata a Favignana il 15 luglio. In seguito l’installazione PLASTIC sarà trasferita a Marettimo (13 agosto) e a Levanzo (20 agosto) per completare il suo tour fra le isole che compongono l’arcipelago delle Egadi.
Un progetto iniziato diversi mesi fa, quello di Pablo Dilet (pseudonimo del giornalista Dario La Rosa), che ha visto come protagonisti oltre cento bambini che hanno contribuito alla raccolta della plastica fra le isole e donato un tappo dopo una giornata all’insegna dell’educazione ambientale. Dell’opera fa parte anche una tartaruga, Cassiopea, diventata il simbolo vivente dell’installazione stessa. Salvata proprio nei giorni in cui si lavorava alla raccolta, la tartarughina non riusciva a nuotare a causa di un tappo di plastica che aveva ingerito. Questo tappo è stato inserito all’interno della lettera “S”. Cassiopea, invece, è tornata in libertà. Le lettere metalliche realizzate dall’artista si sono trasformate così in vere e proprie gabbie in cui, simbolicamente, è stata inserita la plastica tolta dalle spiagge per far emergere la forte necessità di porre un freno a questo genere d’inquinamento di rilevanza globale.
“La plastica è colorata e attraente – spiega l’artista – nasconde grazie alla sua composizione attraente il reale danno che produce. Volevo quindi metterla davanti agli occhi della gente perché è dalle nostre azioni quotidiane che il trend può cambiare”. “La plastica sta diventando l’elemento più presente negli oceani – dichiara il direttore dell’AMP, Stefano Donati –: forma isole galleggianti, ricopre spiagge, si deposita sui fondali, entra nella catena alimentare e ingabbia e uccide migliaia di organismi. Solo una corretta gestione dei rifiuti a terra, la riduzione degli imballaggi e del ricorso ai materiali plastici, a livello mondiale, ci consentirà di fermare questa metamorfosi, letale, dei nostri mari. Le tecnologie per risolvere questo problema già esistono”. “Il lavoro di sensibilizzazione ambientale – aggiunge il sindaco delle Egadi Giuseppe Pagoto – è fatto di buone azioni ma anche di stimoli culturali che possano spingere la gente ad assumere comportamenti virtuosi. E’ per questo che l’amministrazione sta investendo su diversi fronti che riguardano l’ambiente marino e la raccolta differenziata affinché le Egadi possano essere un modello anche su questo fronte“.