E’ ancora aperta la partita sulle elezioni amministrative del giugno del 2018 a Siracusa che hanno sancito la vittoria di Francesco Italia, diventato sindaco della città. Il 28 maggio il Cga di Palermo deciderà se confermare il pronunciamento del Tar di Catania che, a seguito del ricorso dell’ex consigliere comunale Ezechia Paolo Reale nonché candidato del Centrodestra alla poltrona di primo cittadino, ha disposto l’annullamento delle preferenze in 9 sezioni e conseguentemente la proclamazione di Francesco Italia. Gli stessi giudici hanno anche deciso di rimandare gli elettori al voto ma solo in quelle sezioni dove sarebbero state accertare delle irregolarità.
Il Cga, nelle settimane successive, ha poi accolto la richiesta di sospensiva del sindaco, rimasto, dunque, in carica ma posticipando la decisione finale alla fine del mese. La vicenda è finita al palazzo di giustizia di Siracusa, per cui la Procura di Siracusa ha aperto un’inchiesta per verificare se vi sono stati brogli o altre violazioni durante le operazioni di voto e di scrutinio in quella discussa tornata elettorale. “Sono stato sentito dai magistrati – ha detto Ezechia Paolo Reale – che mi hanno mostrato dei documenti acquisiti presso il Comune di Siracusa: vuol dire che l’amministrazione è a conoscenza di questo passaggio”.
L’indagine della Procura di Siracusa si fonderebbe su due aspetti, da una parte la presunta sparizione delle schede in alcuni seggi e dall’altra i contenuti dei verbali delle sezioni elettorali che, secondo quanto sostenuto da Ezechia Paolo Reale “contengono dei dati falsi”, inoltre “sono emersi più voti rispetto ai votanti” spiega ancora l’ex consigliere comunale di Siracusa. Dunque, l’acquisizione della documentazione, depositata negli uffici del Comune, consentirà agli inquirenti, coordinati dal Procuratore Sabrina Gambino, di verificare se ci sono state “manine” in grado di alterare l’esito delle elezioni amministrative del 2018, vinte al ballottaggio da Francesco Italia, candidato del Centrosinistra.
In merito al pronunciamento del Cga, non è stato solo il sindaco Italia a presentare ricorso per ribaltare la sentenza del Tar di Catania. Lo stesso sfidante, Ezechia Paolo Reale, ha depositato un’ istanza, in quanto, secondo l’ex consigliere, l’annullamento del voto dovrebbe interessare almeno altre 10 sezioni.
“Si sono verificate delle violazioni enormi- aveva detto il legale di Reale, Francesco Catalioto – in altre sezioni rispetto alle 9 annullate dal Tar. Ad esempio, nella sezione 82 mancano le preferenze per i consiglieri comunali. In 35 sezioni, invece, mancano sigilli e timbri sui voti degli elettori. La sospensiva chiesta da Italia non ha fondamento perché non c’è alcun vuoto di potere in quanto la Regione invierà una commissario”.