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Gli scenari futuri

Elezioni delle Province, il post voto in Sicilia: vincitori e vinti nei Liberi Consorzi

martedì 29 Aprile 2025
palazzo dei normanni

E’ tempo di bilanci per i partiti in Sicilia. Si è concluso ieri lo spoglio che ha riguardato l’elezione degli organi delle ex Province, ovvero Città Metropolitane e Liberi Consorzi. Mentre a Palermo Forza Italia ribadiva la sua leadership, nel resto dell’Isola sono venuti fuori risultati contrastanti.

Ad Agrigento vincitori e vinti nel centrodestra

Nella corsa alla presidenza del Libero Consorzio di Agrigento l’ha spuntata Giuseppe Pendolino. Il sindaco di Aragona è stato sostenuto da una coalizione trasversale di cui hanno fatto parte PD, L’Alternativa, Forza Italia e Grande Sicilia. Ed è proprio la compagine del triumvirato di Raffaele Lombardo, Roberto Lagalla e Gianfranco Miccichè a rivendicare questo successo. “Ad Agrigento, la vittoria del sindaco Pendolino, appoggiato con convinzione da Grande Sicilia, racconta di una capacità politica di pesare nei momenti decisivi, di leggere i territori, di costruire alleanze vincenti”, ha sottolineato il coordinamento regionale.

Parole a cui sono seguite quelle del coordinatore regionale del M5S Nuccio Di Paola. “Da Agrigento è arrivata una sonora sberla per Cuffaro. È un chiaro segnale di inversione di rotta rispetto a 12 anni fa, quando le Province erano tutte amministrate dal centrodestra“. E proprio la DC va parte di quel fronte sconfitto che ha appoggiato il sindaco di Palma di Montechiaro Stefano Castellino, sostenuto in particolare dal capogruppo all’Ars Carmelo Pace. Una sedia calda da condividere con Noi Moderati, Lega e Fratelli d’Italia. In particolare con l’assessore regionale al Territorio e all’Ambiente Giusy Savarino.

A Ragusa successo di FdI, ma DC è primo partito

Luci e ombre per la DC anche a Ragusa. A trionfare è stata Maria Rita Schembari, profilo supportato dal resto del centrodestra, in particolare dal capogruppo di Fratelli d’Italia a Sala d’Ercole Giorgio Assenza. Il sindaco di Comiso ha trionfato su Roberto Ammatuna, sindaco di Pozzallo candidato dal centrosinistra, e su Gianfranco Fidone, sindaco di Acate. Profilo supportato dal presidente della I Commissione dell’Ars Ignazio Abbate in quota Dc.

Ma è proprio dal capoluogo ibleo che l’ex presidente della Regione parte, sottolineando i risultati raggiunti dal suo partito. I democristiani hanno portato a casa 14 consiglieri provinciali in tutta l’Isola. E a Ragusa il polo moderato si è confermato primo partito. “Oggi la Democrazia Cristiana scrive una nuova pagina della sua storia – hanno dichiarato Totò Cuffaro, segretario nazionale della DC e Stefano Cirillo, segretario regionale -. Un risultato politico chiaro, forte e carico di responsabilità. Un risultato straordinario che rafforza il nostro impegno a costruire una Sicilia dove giovani, donne e cittadini possano finalmente contare su dignità, sviluppo e libertà“.

Il caso nato su Enna

Il caso politico principale ha però riguardato l’elezione del presidente al Libero Consorzio di Enna. A sorpresa Piero Capizzi, sindaco di Calascibetta sostenuto dal centrosinistra, ha battuto il candidato del centrodestra Rosario Colianni. E proprio sulla sconfitta del sindaco di Nissoria si è concentrata l’attenzione di big regionali della coalizione di centrodestra. Fra questi figura l’ex assessore regionale al Bilancio Marco Falcone. L’eurodeputato di Forza Italia ha accusato la parlamentare regionale del suo partito, Luisa Lantieri di “non avere reciso i legami con il Pd. Il risultato delle provinciali a Enna – ha affermato – è stato chiaramente condizionato da alleanze innaturali e dal consociativismo non più occulto che, purtroppo, caratterizza la gestione di Forza Italia in quel territorio. Il candidato del centrodestra Rosario Colianni è stato penalizzato dai voti disgiunti, nelle schede con preferenze FI, in favore del candidato della sinistra Capizzi. Porteremo la questione sui tavoli nazionali“.

Parole sulle quali è entrato in gioco perfino il coordinatore regionale azzurro Marcello Caruso che, ai microfoni de ilSicilia.it, ha mantenuto sulla questione un atteggiamento prudenziale. “L’unico rammarico riguarda Enna, dove non posso che fare i complimenti al nostro candidato sul territorio Rosario Colianni. In ordine a questa vicenda, essendo un partito serio, verificheremo se ci sono state anomalie. Analizzeremo i voti, in modo da capire se ci sono ste anomalie e capirne eventualmente il perchè“.

Il successo di Forza Italia a Caltanissetta

Marcello Caruso passa poi a commentare il risultato ottenuto dagli azzurri nel resto della Sicilia. In particolare a Caltanissetta, dove gli azzurri sono riusciti a conquistare la presidenza del Libero Consorzio con Walter Tesauro, sindaco del capoluogo. Profilo che ha battuto il sindaco di Gela Terenziano Di Stefano, sostenuto dal centrosinistra, e il sindaco di Niscemi Massimiliano Conti, appoggiato da parte del centrodestra. “A Palermo siamo stati primo partito in assoluto. Abbiamo avuto la possibilità di vincere con il nostro candidato alla presidenza del Libero Consorzio di Caltanissetta, Walter Tesauro. Si vede una presenza di Forza Italia in tutto il territorio. Questo è il frutto di un lavoro corale fatto con i deputati regionali che significa il nostro radicamento sul territorio. Abbiamo avuto una serie di affermazioni importantissime anche a Catania. Confermiamo un trend positivo anche nelle altre province, dove abbiamo conquistato decine di consiglieri“.

Vittoria al centro a Siracusa, a Trapani trionfa Quinci

Altro caso particolare ha interessato l’elezione al Libero Consorzio di Siracusa. Vittoria schiacciante per Michelangelo Giansiracusa, sindaco di Ferla e capo di Gabinetto del sindaco aretuseo Francesco Italia. Il volto politico, sostenuto in particolare dai deputati regionali Giuseppe Carta e Carlo Auteri, ha battuto la concorrenza di Giuseppe Stefiosindaco di Carlentini. Un’elezione caratterizzata da una particolarità non di poco conto. Ovvero la scelta, portata avanti da Forza Italia, Fratelli d’Italia e Noi Moderati, di presentare liste scollegate. Ciò perchè il profilo di Giansiracusa era ritenuto troppo vicino alla corrente di Azione. Gruppo di cui fa parte lo stesso Francesco Italia.

A Trapani infine Salvatore Quinci, sindaco di Mazara del Vallo, sostenuto da liste civiche e dal centrosinistra, ha vinto il duello con Giovanni Lentinisindaco di Castelvetrano sostenuto dal centrodestra. Un successo salutato con favore dal segretario regionale del PD Anthony Barbagallo, il quale sottolinea i risultati raggiunti dai Dem in questa tornata elettorale.

La vittoria ad Enna e Trapani è una vera boccata d’ossigeno e conferma che in Sicilia l’alternativa a questo governo e a questo centrodestra, tutto sagre & poltrone, è possibile. Abbiamo anche eletto 18 consiglieri con cui contribuiremo decisamente a ridare vita politica alle Province. Gli amministratori siciliani che hanno scelto la nostra proposta hanno dato un segnale chiaro da questo punto di vista: con il buon governo si può scardinare il sistema di potere instaurato dalle destre in Sicilia. Da questo risultato dobbiamo partire per continuare a costruire l’affermazione del campo progressista anche alle elezioni di primo livello di fronte ad un centrodestra in frantumi dopo questa tornata elettorale”.

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