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Elezioni Messina: il 24 giugno duello Bramanti-De Luca per la sindacatura

martedì 12 Giugno 2018
de luca e bramanti

Saranno Dino Bramanti e Cateno De Luca a contendersi il 24 giugno la sindacatura di Messina. Come molti pronosticavano, il candidato del centrodestra dovrà vedersela con il più temibile ed imprevedibile dei suoi sfidanti che è riuscito a superare la concorrenza di Antonio Saitta e ha staccato il “pass” per la sfida finale in in programma tra due settimane. Stavolta ha votato complessivamente il 65 % degli aventi diritto (5 punti percentuali in meno rispetto al 2013) e al ballottaggio rappresenterà un fattore di importanza non marginale, perchè De Luca punterà anche e soprattutto a coagulare attorno a lui quel voto di protesta che a suo tempo fu l’elemento trainante dell’impresa allora compiuta da Accorinti.

Lo spoglio delle 254 sezioni è durato un’intera giornata, dalla notte di domenica sino alla serata di lunedì, e si è concluso con questi risultati: Bramanti, 28,22 % (33mila 629 voti), e De Luca al 19,84 % (23mila 626 voti). “Scateno” ha sopravanzato di 2 punti e mezzo percentuali Saitta (18,27 %, 21mila 765 voti). Sconfitti Accorinti (14,22 %, 16mila 945 voti) e Sciacca (13,56 %, 16mila 156 voti), mentre Barrile (4,25 %, 5mila 061 voti) e Trischitta (1,64 %, 1.958 voti) non raggiungono la soglia del 5 %. Bramanti al primo turno ha ottenuto 10mila voti più di De Luca, che a sua volta ha superato Saitta di quasi 2 mila voti.

Bramanti e De Luca, amici e poi nemici in una lunga campagna elettorale che li ha visti prima siglare un patto di non belligeranza e che poi sono passati dal fair play politico alle bordate senza mezzi termini, l’uno contro l’altro adesso prossimi al politico round finale. Lo scontro senza appello vivrà certamente altri 15 giorni ad alta tensione.

Il primo turno di voto ha decretato, intanto, la fine dell’era politica di Renato Accorinti, che in cinque anni è passato dall’acclamazione popolare della primavera 2013 al voto di sfiducia dei messinesi che lo hanno palesemente silurato nelle scorse ore. Altrettanto deludente è stato il risultato di Gaetano Sciacca e del Movimento Cinque Stelle: nella Città dello Stretto il M5S delude ancora una volta ma evidentemente non è stata azzaccata nemmeno la scelta del candidato, che non ha fatto breccia nel cuore dei messinesi. I grillini restano fuori dal ballottaggio al termine di uno spoglio elettorale che sin da subito non ha lasciato nessun margine di speranza a Sciacca e alla sua lista. Sia Sciacca che Accorinti hanno comunque ottenuto circa il 4 % in più rispetto ai voti delle loro liste. Peggio ancora ha fatto Antonio Saitta, candidato del centrosinistra che rispetto alle liste ha preso il 5 % in meno. Per il Partito Democratico un’ennesimo sonora sconfitta che non lascia spazio a margini di giustificazione e che sancisce il punto esclamativo sul crollo in riva dello Stretto del partito guidato in questi anni da Matteo Renzi in ambito nazionale e da Davide Faraone in Sicilia.

La sinistra messinese è rimasta, invano, aggrappata sino all’ultimo alla sperenza di agganciare De Luca e arrivare al ballottaggio ma quel 2% di voti a favore di De Luca è rimasto un divario incolmabile.

Adesso si riparte dal 29% ottenuto da Bramanti e dal 20% di De Luca, numeri validi solo per le statistiche perché il 24 giugno tutto si azzererà e la partita si preannuncia mai come stavolta incerta. Il candidato del centrodestra ha ottenuto al primo turno il 10% di voti in meno rispetto alle dieci liste che ha messo in campo. De Luca, invece, ha preso il 7% di voti più delle sue sei liste, nessuna delle quali raggiunge la soglia di sbarramento del 5 %.

Se dovesse, insomma, prevalere De Luca al ballottaggio del 24 giugno non avrebbe alcun consigliere comunale dalla sua parte a Palazzo Zanca e si riproporrebbe una situazione analoga (se non ancor più difficile) a quella di Accorinti, che fu sindaco senza maggioranza in sede di Civico consesso. Bramanti potrebbe, invece, contare sugli eletti di 3 liste della sua coalizione che hanno superato lo sbarramento. Hanno superato il 5% anche i consiglieri di tre lista di Saitta e l’unica del Movimento 5 Stelle.

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