Ha detto addio nei giorni scorsi a Forza Italia, ha sbattuto la porta in faccia ai vertici locali e regionali del partito azzurro e adesso non ha nessuna intenzione di rinunciare alla candidatura a sindaco Emilia Barrile. Il presidente del Consiglio comunale di Messina ha rimandato al mittente la “proposta” del presidente dell’Assemblea Regionale, Gianfranco Miccichè, che la invita a fare un passo indietro e a sostenere la corsa di Dino Bramanti, candidato di Fi e del centrodestra.
“Le ambizioni dei singoli sono in contrapposizione con le scelte della coalizione e senza simboli di partito non si va da nessuna parte”, ha detto Miccichè invitando la Barrile, in sostanza e senza troppi giri di parole, a “scansarsi” e a dare appoggio, invece, alla coalizione guidata da Bramanti. “No grazie”, è stata la secca ed eloquente replica immediata della leader della lista “LeAli per Messina”, che vuole andare fino in fondo e giocarsi le sue chance in una partita elettorale che la vedrà in campo come unica pretendente “rosa” in un panorama di candidati a sindaco caratterizzato dalle nomination di uomini.
“Non ho nessuna intenzione di farmi da parte e ritirarmi. Miccichè parla di ambizioni dei singoli a prescindere dalle decisioni della coalizione e mi viene da sorridere. Sei persone, tra deputati ed ex deputati, chiuse in una sala d’albergo non rappresentano un vertice di partito. È stato reiterato l’atteggiamento di mancato ascolto del territorio”. Parole, quelle della Barrile, che rendono l’idea sulla volontà della candidata di andare avanti per la propria strada. Ed è una prospettiva che suscita qualche preoccupazione nel centrodestra perché anche se negli ambienti di Forza Italia e dei gruppi alleati, la lista della Barrile non viene vista come un rivale in grado di arrivare al (probabile) ballottaggio, è altrettanto vero che la Barrile rischia eccome di togliere consensi nella stessa area politica di centrodestra in cui andrà a pescare Bramanti. Un tarlo in vista del primo turno e iniziando anche ad immaginare le alchimie politiche in vista del secondo turno in programma il 24 giugno.
La Barrile ha anche ricordato a Miccichè che “le elezioni di Accorinti e Orlando sono avvenute in virtù del forte dissenso espresso dagli italiani verso il partitismo tradizionale alle ultime tornate elettorali”. La candidata a sindaco ha, infine, aggiunto che non vuole “alcun posto al sole come regalo per una rinuncia”. “Ho una città a cui rendere conto, ne andrebbe della mia dignità e della mia lealtà. E non si barattano certo con promesse di ruoli e incarichi”. Messaggio forte e chiaro che mette una “pietra tombale” su qualsiasi cambio in corsa dello scenario e spegne sul nascere il tentativo del massimo esponente siciliano di Forza Italia di stoppare la corsa della Barrile e convincerla a desistere.