I volti in consiglio comunale a Palazzo Zanca potrebbero cambiare. In gioco ci sono gli equilibri in Aula e lo stesso premio di maggioranza. Il 9 novembre si terrà l’udienza al Tar che dovrà affrontare tre ricorsi scaturiti dall’esito delle elezioni amministrative del 12 giugno.
Il primo ricorso, annunciato “a caldo” sin da luglio quando dopo tre settimane di conteggi e riconteggi vennero assegnati i seggi in consiglio comunale, è quello di Alessandro Russo, Pd, che si è rivolto all’avvocato Antonio Saitta.
Il “seggio conteso” è quello che stando all’interpretazione che il magistrato dell’ufficio centrale è stato assegnato al miglior perdente tra i candidati sindaco, Maurizio Croce togliendolo non alla coalizione di cui fa parte, ovvero il centrodestra, ma agli avversari del centrosinistra. Il seggio del miglior perdente infatti è stato conteggiato “a monte” del calcolo complessivo dei 32 posti. Di conseguenza, a perdere lo scranno è stato Alessandro Russo, terzo della lista De Domenico sindaco, a favore di Pasquale Currò di Fratelli d’Italia. Ed è proprio questa interpretazione che Russo e il Pd contestano. Il seggio al miglior candidato sindaco perdente deve essere conteggiato tra quelli della coalizione della quale fa parte o no?
Situazioni analoghe si sono verificate anche nelle Municipalità e proprio nei giorni scorsi è stato accolto il ricorso al Tar di Nunzio Signorino (lista De Domenico sindaco) che per lo stesso principio applicato al consiglio comunale era stato escluso a favore di un candidato della lista di Sicilia Vera. Accolto il ricorso Signorino adesso fa parte della Terza Municipalità e Alessandro Russo spera che il Tar segua lo stesso criterio anche per il suo caso.
Ma il 9 novembre i giudici amministrativi esamineranno anche altri due ricorsi, presentati dal centrodestra contro l’assegnazione del premio di maggioranza al sindaco Federico Basile. A presentarli sono stati Ora Sicilia e Fratelli d’Italia contestando l’interpretazione adottata dalla commissione elettorale nell’assegnare il premio di maggioranza. Già nell’immediato erano emerse diverse posizioni e i legali delle due liste avevano presentato relazioni in tal senso.
In gioco ci sono otto seggi che sono stati assegnati alle liste a sostegno del sindaco Basile tra quelle che hanno raggiunto la soglia del 5%, consentendogli una maggioranza molto ampia. Tema del contendere era il concetto di “voti validi”, se cioè dovessero essere considerati tali solo quelli delle liste che hanno superato lo sbarramento del 5% (come appunto ha fatto l’ufficio centrale) o tutti comprese quelle rimaste sotto soglia?
Se il Tar dovesse ritenere valida questa seconda tesi ed accogliere i ricorsi del centrodestra gli otto seggi dovrebbero essere redistribuiti tra i partiti dell’opposizione (solo quelli che hanno superato la soglia del 5% quindi Ora Sicilia, Forza Italia, Fratelli d’Italia e due liste Pd) cambiando la geografia dell’Aula. Vi è da dire che nel frattempo si sono registrati passaggi di fronte e la maggioranza di Basile si è ampliata con il passaggio di due consigliere (una dalla lista di Forza Italia ed un’altra da De Domenico sindaco).