Il sindaco di Lampedusa e Linosa, Filippo Mannino, ha incontrato, all’aeroporto, il procuratore capo di Agrigento, facente funzioni, Salvatore Vella, poco prima che il Pm iniziasse la riunione con i vertici delle forze dell’ordine.
“Ammiro il lavoro di chi salva vite umane, ma si deve considerare, per quanto riguarda Lampedusa, che quest’isola non può essere considerata l’unico porto sicuro – ha detto Mannino in merito alle nuove direttive del governo che è pronto a non assegnare porti sicuri alle navi ong – . Non si può fare tutto sulle spalle di questa isoletta. Se l’Europa veramente vuole concretizzare i valori della solidarietà e coesione fra le nazioni è giusto che tutti gli Stati Europei partecipino al soccorso e all’accoglienza dei migranti“.
“I migranti continuano ad arrivare, così come è accaduto negli ultimi 30 anni, in numeri altissimi. Attualmente le condizioni meteo sono ottime e, di fatto, i gruppi vengono spinti a fare la traversata che già hanno pianificato. La situazione si è complicata perché oltre a soccorrere e accogliere i vivi, stanno arrivando anche dei cadaveri ed è complesso, anche a livello umano, gestire“. Lo ha detto il sindaco dopo aver incontrato il procuratore capo Salvatore Vella che, nella sala conferenze, sta tenendo una riunione con tutte le forze dell’ordine impegnate sul fronte immigrazione clandestina. “Spero che il prima possibile possano essere trasferite le salme, ci sono al momento 11 bare nella camera mortuaria, dei migranti – ha aggiunto Mannino – . Abbiamo sollecitato Prefettura e Procura a sbrigare quanto prima tutta la prassi burocratica per avere i nulla osta e procedere con i trasferimenti“.
Fra le salme da trasferire anche quelle di due tunisini, recuperate diverse settimane addietro nelle acque antistanti a Lampedusa. “E’ tutto fermo – ha spiegato il sindaco delle Pelagie – perché sono state avanzate delle richieste di Dna, da parte del Consolato tunisino, per procedere all’identificazione delle persone e quindi sono in corso rilievi particolari“.