Non ci sarà nessuna giornata di smart working per i lavoratori del Comune di Palermo. La notizia era filtrata ieri mattina, ma nella stessa giornata è arrivata la marcia indietro della macchina amministrativa di Palazzo delle Aquile. A imporla, a quanto pare, il “no” del direttore generale vicario Patrizia Melisenda, la quale ha così sospeso l’iniziativa intrapresa dal ragioniere generale Bohuslav Basile lo scorso 22 ottobre. La determina prevedeva che, per un giorno a settimana, alcuni uffici del Comune di Palermo potessero passare in regime di smart working per diminuire i consumi di acqua e luce. Un argomento d’attualità vista l’imperante emergenza siccità in Sicilia. Ciò nonostante, per il momento, la proposta è stata sospesa.
Emergenza siccità, niente smart working al Comune di Palermo
Il giorno prescelto era il martedì. Il programma doveva partire il 12 novembre, andando avanti fino alla fine dell’emergenza siccità. Una proposta che prevedeva alcune eccezioni per i periodi di maggiore lavoro per i tecnici, come ad esempio le sessioni di bilancio. La decisione era stata giustificata così dal ragioniere generale Bohuslav Basile. “La drastica diminuzione dei consumi idrici, nell’attuale contesto di estrema siccità e razionamento dell’acqua nella Città di Palermo, oltre che nell’intera regione, assume una centralità prima non considerata fra le priorità cui, non sfugga, occorre aggiungere quella connessa alla diminuzione dei consumi energetici“. Non solo emergenza idrica quindi, ma anche necessità di risparmio energetico per ridurre i consumi.
Motivazioni più che valide, anche se qualche lamentela è arrivata dal mondo delle opposizioni in Consiglio Comunale: “La stessa acqua che i dipendenti consumano in ufficio, la consumano anche a casa. Lo stesso vale per la luce. Che senso ha?“, ha sussurrato ai microfoni di Radio Palazzo un consigliere comunale. Una polemica che non ha avuto nemmeno il tempo di attecchire. Nella giornata di ieri, è stato annunciato il “no” del direttore generale vicario alla prescrizione in deroga al regolamento comunale che prevedeva lo smart working. In pratica, si rimane con l’attuale assetto. Tutti in ufficio a lavorare. Magari guardando ogni tanto al cielo dalla finestra e sperando che arrivi la tanto agognata risposta attesa dalla politica e dai siciliani: la pioggia.