“Il Dr. Roberto Di Mitri auspica che alla rideterminazione della commissione Regionale per le Emergenze Emorragiche Gastrointestinali e le Urgenze Endoscopiche, avvenuta con Decreto Razza dell’1/3/2022, faccia seguito finalmente un sensibile incremento della dotazione organica e di posti letto, in virtù della specificità che il Gastroenterologo Endoscopista avrebbe, rispetto agli Internisti, nella gestione clinica delle suddette emergenze emorragiche. Nella stragrande maggioranza degli ospedali Siciliani i servizi di Endoscopia non riescono, a causa della cronica carenza di personale, a soddisfare le richieste di attività diagnostica di routine, cui conseguono la lievitazione delle liste di attesa ambulatoriali e i ritardi di prenotazione fruibili dai reparti di degenza“. A dichiararlo è il Prof. Lorenzo Malatino, presidente della Sezione Sicilia della Società Italiana di Medicina Interna.
“Pur comprendendo quindi il grido di allarme del Dr. Di Mitri, credo pertanto che l’attuazione del progetto cui Egli fa riferimento sarebbe molto difficile da realizzare nell’attuale panorama della Sanità Siciliana. Ma lo scopo del mio intervento è soprattutto di confutare l’opinione che il Gastroenterologo Endoscopista ha una expertise superiore all’Internista nella gestione globale delle emergenze emorragiche gastrointestinali – prosegue -. Infatti recenti dati raccolti in epoca pre-Covid (2015-2018) su 13496 pazienti ospedalizzati nelle UU.OO.CC. di Medicina Interna del Niguarda di Milano (A. Pani et al., Annals of Medicine 2020) hanno dimostrato che la prima causa di accesso in un reparto di Medicina Interna sono proprio le emorragie intestinali, spesso in pazienti anziani con diverse comorbilità aggravate dall’invecchiamento, in trattamento con anticoagulanti e antiaggreganti perché cardiopatici ischemici con scompenso cardiaco e pregresso impianto di stent coronarici, insufficienza renale cronica, fibrillazione atriale parossistica o permanente, bronocopatia cronica ostruttiva. Come potrebbe mai il Gastroenterologo Endoscopista farsi carico di questa tipologia di pazienti così complessi? Tale realtà è stata maggiormente complicata dall’avvento del Covid, che ha visto gli Internisti protagonisti indiscussi nella gestione della coagulopatia Covid-ralata, spesso complicata dalla presenza di insufficienza respiratoria acuta. Il prezioso ruolo del Gastroenterologo Endoscopista resta quindi quello di una figura di spicco all’interno di un Dipartimento Integrato di Medicina Interna, in cui Egli svolgerebbe le sue mansioni primariali di Consulente, assieme ai suoi Collaboratori, per la diagnostica e la terapia interventistica mirata, senza tuttavia arrogarsi un ruolo che non è, né potrebbe mai essere, conforme alle sue doti professionali – conclude -. Queste mie riflessioni sono sulla scia di quelle già sottolineate dalla FADOI (Federazione delle Associazioni Dirigenti Ospedalieri Internisti) con l’obiettivo di non sollevare polemiche sterili, ma di fornire modelli organizzativi di politica sanitaria ragionata, realizzabili perché consolidati dalle evidenze scientifiche e dal vissuto quotidiano”.