I giudici della corte hanno rigettato le eccezioni di nullità presentate dai legali per la scarcerazione di tredici tra boss ed estorsori di Cosa Nostra per cui era prevista la libertà da domenica prossima, in attesa del processo di secondo grado. Sconfitta quindi la proposta di eccezioni di nullità presentata da uno dei legali degli imputati, l’avvocato Raffaele Bonsignore, il quale ha sottolineato – assieme agli altri legali – il mancato rispetto del termine di 10 giorni imposto imposto dalla legge tra la notifica dell’avviso stesso e la celebrazione dell’udienza odierna.
Solo la posizione di un imputato è stata stralciata e verrà trattata domani in quanto la corte ha ritenuto fondata l’eccezione dei difensori. Per gli altri 13 l’udienza è ripresa. Il presidente del collegio ha invitato i difensori e il pg a concludere ma i legali ritenendo violati i diritti di difesa hanno lasciato l’aula. A chiedere la fissazione dell’udienza camerale e la sospensione dei termini di carcerazione è stato il pg che ha tentato di scongiurare il rischio scarcerazione per i boss.
Rimangono quindi dietro le sbarre i tredici imputati in attesa del processo; per evitare la scarcerazione, che sarebbe dovuta avvenire il 19 febbraio, la corte d’appello di Palermo, su richiesta della procura generale, aveva fissato l’udienza camerale, proprio prima dell’inizio del processo di secondo grado.