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La Fondazione Ettore Majorana, da decenni luogo deputato all’approfondimento del “dialogo visionario sul futuro dell’Universo“, inaugurerà, sabato 29 giugno, quattro mostre che perseguono l’obiettivo, da sempre sostenuto dal professore Antonino Zichichi, di promuovere una “scienza senza segreti né frontiere”.
Gli istituti Wigner-San Francesco e Blacket-San Domenico, circondati dal silenzio rarefatto delle stradine medievali di Erice, diventeranno contenitori d’arte e luoghi di conoscenza e cultura condivisa
Dalle sculture di Mastroianni all’indagine su Fibonacci e il Numero aureo nell’arte di ieri e di oggi, stelle, costellazioni e oroscopi con opere di contemporanei e la mostra documentale sulla storia del centro Majorana, hub internazionale fra centinaia di premi Nobel della scienza.
Il primo passaggio sarà di natura didattico-documentale, dal titolo “Storia del Centro Majorana” e, con il supporto di pannelli illustrativi, foto d’archivio, pagine di giornali e cimeli, ricostruirà mezzo secolo di attività della fondazione, nata nel 1963.
Le tre mostre d’arte, invece, che “sono un contributo affinché la Cultura del nostro tempo non ignori le conquiste della Scienza” si legge, si intitolano: “Fibonacci e il Numero Aureo. La forma generatrice”, trenta opere classiche e contemporanee firmate, da Piero Guccione, Pizzi Cannella, Umberto Mastroianni, Carlo Gavazzeni Ricordi e installazioni site-specific di Paola Lo Sciuto, racconteranno la “Proporzione Aurea”, il rapporto “magico” contenuto nel DNA delle forme della natura e utilizzato dagli artisti, da Giotto in poi, come parametro di bellezza universale.
La mostra “Stelle, Costellazioni e Oroscopi” affronterà in modo scientifico il problema dei segni zodiacali coinvolgendo, con opere sul tema, artisti contemporanei come Gregorio Botta, Bruno Ceccobelli, Lucia Crisci, Ettore de Conciliis, Nedda Guidi, Riccardo Monachesi, Thomas Mustaki, Marco Tamburro. In esposizione anche due capolavori di Igor Mitoraj (Grande notturno, omaggio a Galilei, del 2008) e Pizzi Cannella (Luna o luna nuova del 2004).
E poi “Il Monumento di Erice. Un percorso artistico 1931-1993” dedicata allo scultore Umberto Mastroianni e a cura di Caterina Napoleone: omaggio all’artista che nel 1993, in occasione della visita di Papa Giovanni Paolo II a Erice per i trent’anni della Fondazione, realizzò un monumento celebrativo, un bassorilievo in bronzo che celebra il dialogo fra scienza, arte e fede.
Le mostre, coordinate da Il Cigno GG Edizioni di Roma, tre delle quali curate dal professore Zichichi, saranno aperte al pubblico negli spazi del Centro Ettore Majorana fino al 3 novembre 2019, tutti i giorni, dalle ore 10 alle ore 19.
I visitatori potranno usufruire dell’Erice Pass, ticket cumulativo che integra l’accesso ai due istituti della Fondazione Majorana con le quattro mostre, al consueto percorso fra i monumenti principali di Erice.