Dopo l’inchiesta de ilSicilia.it sul Ponte Corleone (ripresa poi da Striscia la Notizia) il Comune corre ai ripari per non perdere i fondi del Patto per Palermo, siglato nel dicembre 2016 dall’allora premier Matteo Renzi e dal sindaco Leoluca Orlando.
I fondi (322 milioni, di cui 4,6 milioni per il Sottopasso di via Perpignano e 5,3 milioni per il Raddoppio del Ponte Corleone) servono per l’appunto a sbloccare opere e appalti per complessivi 764 milioni (QUI IL PDF). In totale oggi le due opere “ex Cariboni” costerebbero rispettivamente 34 e 21 milioni di euro.
Come avevamo anticipato QUI, la delibera CIPE 25/16 stabilisce che i contratti debbano essere stipulati entro il 31 dicembre 2019 (“sottoscrizione al 31/12/2019 delle obbligazioni vincolanti”). Considerato che le gare durano non meno di 10 mesi, altri 4 mesi per la progettazione e l’Urega impiega una media di 14 mesi per affidare i lavori. Dunque, il termine di dicembre 2019 è già abbondantemente sforato… Il rischio della revoca dei fondi si fa quindi concreto.
Grazie quindi all’input della nostra inchiesta, si è mossa poi anche Stefania Petyx che pochi giorni fa ha realizzato un servizio sul posto. Eccolo qui in basso:
Chiamatela pressione mediatica, o semplicemente “quarto potere”, ma alla fine i risultati si iniziano a vedere: dal Polo Tecnico Infrastrutture di via Ausonia, infatti, arriva adesso un’importante novità: il bando di gara per il progetto del “Raddoppio del Ponte Corleone” è finalmente pronto. Sarà pubblicato lunedì 12 marzo e poi venerdì 16 dovrebbe arrivare in Gazzetta Ufficiale.
La corsa contro il tempo per i progetti del Patto per Palermo e del PON Metro prosegue. A rischio incompiuta anche il famoso Sottopasso di via Perpignano. Entrambe, opere ex Cariboni, rimaste nel “limbo” per più di 10 anni.
Il rush di questi ultimi giorni riaccende le speranze e testimonia che da Palazzo delle Aquile non si vuole sprecare un’importante occasione per fluidificare una volta per tutte il traffico in viale Regione Siciliana, strada più congestionata d’Italia.
Ce la faranno stavolta?