Pubblichiamo integralmente l’ordinanza del tribunale di sorveglianza di Milano che ha concesso a Silvio Berlusconi la “riabilitazione” e dunque la possibilità di potersi eventualmente candidare.
Scarica qui sotto l’ordinanza integrale del Tribunale di Sorveglianza di Milano
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“L’istanza di riabilitazione – scrive il collegio presieduto dal giudice Giovanna Di Rosa – è ammissibile essendo decorso il termine di tre anni dal momento in cui la pena è stata eseguita, ossia dall’8 marzo del 2015, data di espiazione della pena”.
I giudici osservano inoltre come debbano “ritenersi adempiute le obbligazioni civili derivanti dal reato […] e anche per quanto concerne il requisito della buona condotta, le informazioni di polizia e carabinieri danno conto della buona condotta del richiedente (Silvio Berlusconi ndr.)” .
Berlusconi – scrivono ancora i giudici – “non ha riportato condanne ulteriori rispetto a quella per cui si chiede la riabilitazione, neanche per fatti antecedenti al periodo in valutazione”. Nonostante poi vi siano procedimenti pendenti presso il Tribunale di Milano e in altre città, il tribunale di sorveglianza richiama l’orientamento consolidato della giurisprudenza della Corte Suprema, secondo cui “la mera pendenza di un procedimento penale per fatti successivi a quelli per cui è intervenuta la condanna, non costituisce di per sé ostacolo all’accoglimento dell’istanza di riabilitazione, in ragione della presunzione di non colpevolezza”.
Alla luce di queste considerazioni, il tribunale di sorveglianza di Milano ha accolto l’istanza dei legali di Berlusconi, riabilitandolo nelle sue funzioni.
La Procura generale di Milano ha annunciato che probabilmente farà opposizione contro questa ordinanza una volta studiate le motivazioni.