Il capolista del M5S alle Europee parla messinese: è Giuseppe Antoci, una delle personalità antimafia in prima linea sin da quando era presidente del Parco dei Nebrodi (e ne pagò lo scotto). Oggi il Protocollo di legalità nazionale (con grande attenzione alla mafia dei pascoli) e che è modello a livello europeo, porta il suo nome ed è stato lo stesso presidente Conte a volerlo per guidare la lista pentastellata alle Europee. La candidatura è stata presentata nel pomeriggio a Messina sottolineando come ha detto Marco Oriolesi l’importanza “dell’onore e dell’onere di avere il capolista messinese” ribadendo come la battaglia elettorale sarà tosta, visti anche i nomi dei leader nazionali che stanno scendendo in campo anche in Sicilia e Sardegna.
“Più passano i giorni più sento di aver fatto la scelta giusta. Dobbiamo partire anzi ripartire dal tema dei valori dalla tutela di una bellissima parola, la dignità- ha detto Antoci ai presenti- Dignità è dare valore ai morti. Mentre noi commemoriamo le vittime delle stragi qualcuno piccona le norme per le quali quelle persone sono state uccise”.
Antoci si è soffermato su temi quali l’insularità, la gravissima emergenza idrica che sta mettendo in ginocchio le aziende agricole di pari passo con la fatiscenza delle strutture presenti.
“Noi siamo quelli che teniamo alta l’asticella e non abbiamo intenzione di abbassarla. Chi ci vuole stare ci sta, chi non vuole starci sappia che non abbandoniamo il tema” continua con riferimento a quanto avvenuto in Puglia ma anche a Palermo. Corteggiatissimo per tanto tempo dai partiti (Pd in testa) per una sua candidatura ha deciso solo adesso di farlo “attenti, quando arriva il momento giusto devi anche farlo nel posto giusto. Le scelte si fanno per avere rispetto di te stesso, essere un buon genitore, dire ai tuoi figli che la vita si vive con rettitudine. Io ho detto di no a candidature blindate, ma ora ho deciso di scendere in campo per dire ai siciliani di scrivere il mio nome. Chi pensa che devo essere ucciso sappia che la mia scorta sono i siciliani”.
Ha scelto l’elezione che richiede le preferenze e non la lista blindata proprio perché vuol che siano i siciliani, i sardi ad esprimere il suo nome, quello di chi in tutti questi anni è stato sempre in frontiera, senza indietreggiare neanche di fronte agli attentati. Il Protocollo di legalità diventato uno dei cardini del codice antimafia è nato in una piccolissima realtà, ed è nato dall’ascolto.
“Questa maledetta abitudine di non ascoltare ha una spiegazione, perché quando ascolti devi prendere impegni. Ma poi dopo 5 anni devi tornare a dire cosa hai fatto. La politica deve partire da questo. Vi dovete chiedere che fine fa quella vostra scritta, quel cognome che avete messo. Voi dovete controllare anche a livello europeo cosa fa chi avete votato”.
L’ex presidente del parco dei Nebrodi ha raccontato quanto accaduto in quegli anni ma soprattutto come sia stata costruita una bellissima storia diversa dal passato, basata sul dare valore al territorio, alle persone. “Dobbiamo ripartire dalla migliore normativa antimafia che è certamente la Costituzione, ma senza dubbio è il lavoro. Noi non possiamo dire alle persone che devono morire di legalità”.
Dignità, lavoro, legalità, sono le parole chiave del suo intervento di quanto ricorda ai presenti, insieme al termine speranza ed ai punti cardine del programma del M5S (salario minimo, reddito di cittadinanza).
Girando le scuole d’Italia ha incontrato, solo nell’ultimo anno, 210 mila studenti (numero da moltiplicare per tutti gli anni di questa continua presenza nelle tante città) e avrebbe potuto continuare fino a fine stagione. Ma è arrivato Conte “e mi ha fatto capire che c’è un tema morale ed io che vivo sotto protezione h24, io e le mie figlie e ho capito che non basta parlare ai giovani, cosa che continuerò a fare. Il miglior esercizio per la libertà e la dignità è andare a votare”.
Per Antoci questa candidatura è la scelta giusta “Conte mi ha chiesto di fare squadra con voi non perché io posso portare il voto d’opinione ma perché i temi sono i vostri, quelli che avete nel cuore e nella testa. Facciamo sapere da che parte sta questa terra stupenda”.