Sta per entrare nel vivo la partita delle Europee. Se il consenso è forte nelle città di Palermo e Catania con i due assessori regionali Edy Tamajo e Marco Falcone, in competizione per un unico seggio, o due con i resti più alti, in lista a Messina c’è la deputata regionale Bernardette Grasso, poche o nessuna sono invece le certezze nelle Province di Ragusa e Siracusa.
Al partito azzurro toccherà darsi una mossa per non lasciare questa frazione della Sicilia sprovvista di candidati, con il rischio di perdere quota l’8 e il 9 giugno abbassando la percentuale regionale delle preferenze. Il monito di Antonio Tajani è chiaro: l’obiettivo è superare il 10%. Come colmare il vuoto? Forza Italia avrebbe chiesto a Giuseppe Carta, presidente della commissione Territorio e ambiente dell’Ars e sindaco di Melilli (SR), di candidarsi alle Europee.
La candidatura di Carta andrebbe a coprire, inoltre, anche il territorio ibleo. L’intesa non è stata ancora raggiunta, ma sul piatto ci potrebbe persino essere anche la potenziale ipotesi di far si che il presidente della IV commissione possa fare ingresso nella giunta Schifani, qualora Tamajo o Falcone, in caso di vittoria alle urne, lasciassero il ruolo di assessore.
Un ragionamento questo, che attualmente, “balla” a livello di gossip, ma che con la benedizione degli autonomisti potrebbe ricevere una maggiore e definitiva consistenza.
Poi, c’è da chiedersi e da capire in dettaglio, se negli equilibri di Fi i lombardiani entrano organicamente o si tratta solo di un appoggio esterno, maturato in occasione della competizione per Strasburgo. L’alleanza in tal senso non sarebbe del tutto esclusa, c’è chi arriva infatti a rendere plausibile la possibilità di un appoggio diretto ed esplicito a Marco Falcone. A quel punto l’intero Mpa andrebbe a spendersi per il sindaco di Melilli.
I problemi nel centrodestra non mancano. La marcia di avvicinamento prosegue anche per i partiti più piccoli come la Dc. La Balena bianca si trova nella condizione di doversi esporre e con scarsi risultati. La Democrazia cristiana, se da un lato è più radicata sul territorio alla luce delle tante adesioni tra tesseramenti e passaggi politici in diversi consigli comunali dell’Isola, dall’altro lato si tratta pur sempre di un partito giovane e che ancora deve crescere a livello regionale e, soprattutto, nazionale. Andare incontro alle Europee non è cosa da poco, potrebbe compromettere quello che finora è stato costruito con costanza e spirito di abnegazione.
Comunque, Cuffaro ha più volte confermato che lui non sarà candidato al Parlamento europeo. Il nome più papabile nella Dc potrebbe essere quello dell’ex sindaco di Agrigento Marco Zambuto ma la questione delle candidature è ancora da definire.
Fino a che punto converrà esporsi laddove le dinamiche locali non sono rilevanti e senza il supporto delle forze politiche nazionali?