CATANIA – Due imprenditori del settore trasporto di merci su strada, Giuseppe Rapisarda, di 62 anni, e il figlio Vincenzo, di 39, sono stati posti agli arrestati domiciliari dalla Guardia di finanza del comando provinciale di Catania, per emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, occultamento e distruzione di scritture contabili e bancarotta fraudolenta aggravata.
Nei loro confronti, e di altri tre indagati sottoposti agli obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria, il Gip ha emesso, su richiesta della Procura, un provvedimento restrittivo. Disposto anche il sequestro beni, per equivalente, di due milioni di euro di disponibilità finanziarie degli indagati per un’evasione dell’Iva, dal 2012 al 2016, per 14 milioni di euro, e di due società commerciali, la R&R srl e la T&C srl.
Secondo l’accusa, i due imprenditori avrebbero utilizzato documenti contabili falsi, creati per frodare Fisco, imprese concorrenti e creditori, emessi da diverse aziende fittizie costituite ad hoc e gestite direttamente dalla famiglia Rapisarda.
I due imprenditori, sostiene la Gdf, avrebbero spostato adempimenti giuridici relativi a prestazioni di lavoro dipendente sulle altre aziende “fantasma” che, poi, non hanno versato i relativi contributi previdenziali e assistenziali; utilizzato un reticolo di imprese “cartiere”, controllate sia per sgravare fiscalmente costi che la predetta società avrebbe dovuto sostenere quale “reale” datore di lavoro, sia per conseguire illeciti profitti per effetto della fittizia formazione di crediti Iva e dell’imputazione di costi commerciali mai sostenuti.
Tra i destinatari dell’obbligo di presentazione c’è Carmelo Falco, 50 anni, rappresentante legale di tre imprese ma, in realtà, sottolineano le Fiamma gialle, autotrasportatore del Rapisarda. L’uomo, ritenuto dalla Procura un prestanome, i due Rapisarda sono indagati, in concorso, per bancarotta fraudolenta aggravata in quanto ideatori ed esecutori del dissesto della “Effe Transport srl” fallita nel 2016 con un passivo accertato di circa un milione di euro. Gli altri due indagati con l’obbligo di presentazione sono Riccardo Motta, di 54 anni, rappresentante legale della “R & R Trasporti Società Cooperativa“, cognato di Vincenzo Rapisarda, e Francesco Cocuzza, di 58 anni, rappresentante legale della T&C Srl.