Gli ex Pip non ci stanno a passare come una categoria di lavoratori pubblici priva di qualsiasi utilità e peraltro poco raccomandabile. Il loro status di sussidiati, in molti casi con basse qualifiche professionali, e le notizie di reati più o meno gravi che spesso coinvolgono alcuni di loro costituiscono un mix micidiale che intacca la loro immagine agli occhi dell’opinione pubblica. Ma tra di loro c’è una maggioranza silenziosa di persone, molte anche diplomate e laureate, che ogni giorno svolge mansioni importanti e fondamentali per il funzionamento degli uffici e l’erogazione dei servizi ai cittadini e alle imprese.
“Sentiamo il bisogno che si parli di noi anche per i nostri meriti”, dice Maria Grazia Guttuso, lavoratrice ex Pip e rappresentante della Filcams Cgil. “C’è stato un periodo in cui ci siamo occupati della pulizia e della manutenzione dei sottopassaggi. Oggi diamo un supporto fondamentale ai vari dipartimenti della Regione Siciliana, grazie al nostro lavoro velocizziamo gli iter amministrativi e recuperiamo gli arretrati. Molti altri Pip, inoltre, garantiscono la pulizia e l’ordine nelle scuole”.
C’è, ad esempio, chi per l’Osservatorio delle acque della Regione Siciliana si occupa dello studio delle precipitazioni e della registrazione dei dati pluviometrici rilevati dagli strumenti dislocati in tutta l’Isola. Si tratta di informazioni preziose utilizzate da centri di ricerca e università per lo studio dei fenomeni atmosferici. All’Esa, Ente di sviluppo agricolo, un ex Pip fino a qualche anno fa ha lavorato presso il servizio bonifica relativo alla gestione delle dighe, oggi si occupa del fondo di rotazione al fine di recuperare i prestiti agrari erogati. All’Assessorato regionale per le attività produttive uno gestisce il protocollo informatico, svolge quindi attività di archiviazione, elaborazione e trasmissione dei dati, tra cui quelli sensibili, mentre un altro è in servizio presso l’Ufficio affari legali e contenzioso.
Altri, in servizio presso il Dipartimento regionale della pesca mediterranea, hanno la responsabilità del protocollo e del repertorio decreti. All’Assessorato territorio ed ambiente un ex Pip gestisce le comunicazioni con le ditte per le gare d’appalto. Sempre nello stesso Assessorato c’è chi si occupa di inserimento dati ed elaborazione delle ingiunzioni di pagamento emesse da cinque Capitanerie di Porto della Sicilia. In Corso Calatafimi, all’Assessorato regionale dell’istruzione e della formazione professionale, un Pip fino a poche settimane fa si occupava delle borse incentivanti erogate agli allievi e oggi fa da supporto alle attività relative al fondo di garanzia 2015.
E’ questo un piccolo spaccato di una realtà molto più complessa e articolata di quella che spesso raggiunge le pagine dei media. Una realtà dove si incrociano i destini di 2.800 persone in questi mesi oggetto di una stabilizzazione attesa da tempo e che nelle ultime settimane ha visto sorgere nuovi ostacoli derivanti dall’impugnativa del governo nazionale. Una questione sulla quale la politica e la burocrazia regionale non sono ancora riusciti a dare risposte concrete e risolutive.