L’Assemblea regionale siciliana, presieduta da Gianfranco Miccichè, ha votato a favore del ddl su “Rinvio delle elezioni degli organi degli enti di area vasta”, approvato ieri dalla Commissione parlamentare Affari istituzionali e oggi passato al vaglio del Parlamento regionale per decidere di spostare le consultazioni. Stiamo parlando delle elezioni di secondo livello per la nomina dei presidenti e consigli dell’ex Province in Sicilia.
In aula si è discusso sull’opportunità di un nuovo intervento legislativo con l’idea di un ritorno alle elezioni dirette, con la possibilità per i cittadini di affidare il mandato ai propri rappresentanti in via diretta.
Si ricorderà la riforma degli enti locali introdotta con la legge n.56 del 2014, che ha ridefinito l’ordinamento delle province ed istituito le città metropolitane, abolendo l’elezione diretta nelle ex Province, ora Liberi consorzi, sostituendola con il voto di secondo livello, mentre i sindaci di Palermo, Catania e Messina sono di diritto sindaci delle aree metropolitane, in linea con la legge Delrio.
In particolare, le province sono state definite (così come le città metropolitane) enti di area vasta e i relativi organi – il presidente della provincia ed il consiglio provinciale – sono divenuti organi elettivi di secondo grado; analogo impianto è seguito per il consiglio nelle città metropolitane, con la differenza che il sindaco metropolitano coincide con il sindaco del comune capoluogo. La governance degli enti di area vasta si completa con l’assemblea dei sindaci, per le province, e la conferenza metropolitana, per le città metropolitane, che sono composte dai sindaci dei comuni dell’ente.
“La necessità ormai improrogabile di approvare una legge elettorale per le ex province per ridare a questi organi piena rappresentatività democratica e capacità operative è una grande occasione per un percorso democratico“. Lo ha dichiarato Marianna Caronia nel corso della seduta parlamentare.
Per la deputata della Lega, “La sentenza della Corte costituzionale su questi enti locali ha di fatto rimesso nelle mani della politica la possibilità di fare scelte importanti invece di correre ad un voto frettoloso e azzoppato a gennaio.
Mi farò promotrice di una legge che si basi su tre punti cardine: elezione da parte dei cittadini sia del Presidente della provincia sia del Consiglio, riduzione del numero dei consiglieri rispetto al passato e, soprattutto, introduzione della doppia preferenza di genere, in modo che anche in questi organi si possa lavorare con l’obiettivo della parità di rappresentanza per entrambi i generi.”
Scontri a Sala d’Ercole sulla questione. “Dopo avere detto e fatto di tutto per l’abolizione delle Province, ora Pd e M5S a distanza di ben otto anni finalmente ammettono l’errore. La loro demagogia ha prodotto solo danni, poiché le ex Province sono state svuotate delle funzioni e i cittadini privati della possibilità di eleggere direttamente i propri rappresentanti“, ha dichiarato Alessandro Aricò, capogruppo di DiventeràBellissima all’Ars, parlando di paralisi amministrativa che si è riversata “su servizi pubblici essenziali come, ad esempio, le infrastrutture viarie e la scuola, ha aggiunto Aricò.
“La posizione di DiventeràBellissima è sempre stata chiara e la ribadiamo ora, all’insegna della coerenza che ci contraddistingue: noi siamo per ridare la parola ai cittadini consentendogli nuovamente di eleggere per via diretta i propri rappresentanti. Tuttavia, nelle more di questa riforma per il ripristino delle Province che noi per primi vogliamo, riteniamo che le attuali gestioni commissariali in Sicilia debbano concludersi prima possibile. Pertanto siamo contrari a un ulteriore rinvio della consultazione elettorale, a maggior ragione se fissato in un arco temporale- quello tra agosto e dicembre 2022- che andrebbe a sovrapporsi con le Regionali“.
“Insediare entro 30 giorni dall’entrata in vigore della nuova legge su città metropolitana e Liberi consorzi, in discussione all’Ars, le assemblee dei Liberi consorzi e le conferenze metropolitane di cui sono componenti tutti i sindaci facenti parte delle nove circoscrizioni provinciali”. E’ quanto prevede un emendamento presentato dal capogruppo Pd all’Ars Giuseppe Lupo nel corso dei lavori ed approvato questo pomeriggio dall’Assemblea.
“L’insediamento delle assemblee dei sindaci, nelle more della riforma resasi necessaria alla luce della recente sentenza della corte costituzionale, – commenta Lupo – consentirà ai primi cittadini la partecipazione diretta al governo delle ex province”.
“Il ddl sulle Province che è stato approvato oggi, con il parere contrario del governo e dopo l’intervento accorato del capogruppo e dei componenti dello stesso gruppo parlamentare del presidente della Regione, mostra chiaramente che il presidente non ha più una maggioranza, anzi è meglio dire che non può più contare sulla maggioranza con la quale si è presentato ai siciliani”. Lo ha detto il segretario regionale del Pd Sicilia Anthony Barbagallo intervenendo in aula subito dopo il voto al disegno di legge sul ‘Rinvio delle elezioni degli enti di area vasta’.