Il sano mestiere delle opposizioni a volte vive di rendita, specie quando i passaggi a vuoto della maggioranza impiattano assist poco sperati. Va dato atto al governo di Renato Schifani di aver preparato un ddl per reintrodurre gli enti di area vasta, facendo, in altre parole, il percorso di Crocetta all’inverso. Unica differenza, a oggi, il “divano” televisivo dell’annuncio.
Eppure i grillini di Sala d’Ercole, spulciando nel libro degli errori, recenti e passati, pensano che anche la semplice prosecuzione dell’attuale stato dell’arte, potrebbe creare meccanismi che inceppano una macchina già duramente provata.
Martina Ardizzone componente M5S della commissione Affari istituzionali dell’Ars, dove è appena sbarcata la norma transitoria che proroga i commissari delle Città Metropolitane e dei liberi consorzi fino al 2024 e sulla quale sarebbe altissimo il rischio di incostituzionalità, come ammesso anche dagli stessi uffici dell’Ars, ha voluto infatti ribadire: “La norma che proroga i commissari è a rischio impugnativa, è già accaduto in passato. E sulle elezioni a ottobre 2023 c’è la prova che il governo bluffava”. “Assurdo, stiamo lavorando su un testo ad altissimo rischio impugnativa, visto che la stessa norma era stata già stata impugnata in passato. Si tratta di un modo non certo ortodosso di procedere, anche in barba ai recenti input della Corte costituzionale che aveva suggerito di evitare di legiferare su norme su cui si attende già la pronuncia di incostituzionalità”.
Nei cinque anni che hanno preceduto l’attuale esperienza di governo non è stato mai interrotto, nè poteva esserlo, l’uso sistematico dei commissari, che molti hanno visto come lo scivolamento delle responsabilità da parte della politica, fino al disimpegno e allo “stand by”.
La pentastellata sul tema ha inoltre aggiunto: “Il governo Schifani – dice Ardizzone – non può giustificarsi dicendo che si tratta della prima proroga di questo governo e che essa è necessaria in vista delle elezioni previste l’anno prossimo. Legiferare con la spada di Damocle dell’impugnativa sulla testa è assurdo e questo governo rischia di battere tutti i record su questo fronte.
“L’arrivo di questo nuovo ddl che proroga i commissari – aggiunge Ardizzone – conferma inoltre quanto avevamo già detto in precedenza. E cioè che l’ostinata accelerazione sul disegno di legge per riportare in vita le Province era solo un bluff, dettato più dalla necessità di agevolare accordi politici in vista delle amministrative che dal concreto interesse nei confronti dei servizi da rendere ai cittadini. Era più che ovvio che senza l’abolizione della Del Rio qui si stava a discutere del nulla”.