“La Regione Siciliana se ne frega dei parchi naturali”. Questa è l’affermazione del presidente di Legambiente Sicilia, Gianfranco Zanna, al ilSicilia.it
Dopo anni di commissariamenti, i vertici dei parchi siciliani cambiano la guida. Le nomine sono state decise dal governo Musumeci e proprio domani, martedì 24 settembre, aspettano di passare al vaglio della prima commissione di Palazzo dei Normanni e già si sentono i primi mal di pancia da parte, appunto, dell’associazione ecologista e dell’opposizione.
I nomi tanto discussi in queste ore sono: l’ingegnere Mauro Antonino Scaccianoce che sarà alla guida dell’ente parco fluviale dell’Alcantara; Carlo Caputo quello del parco dell’Etna; Domenico Barbuzza al parco dei Nebrodi e Angelo Merlino sarà in sella alla poltrona del parco delle Madonie.
Partiamo dal commercialista di Sant’Agata di Militello, Domenico Barbuzza. Pare essere molto vicino all’assessore regionale Bernadette Grasso, berlusconiano di ferro ad oggi è anche consigliere comunale di Forza Italia proprio nel piccolo comune siciliano.
L’ingegnere Scaccianoce è il presidente della Fondazione dell’Ordine degli ingegneri di Catania, a quanto pare esperto in lavori pubblici con un chilometrico curriculum di progettazione, direzione di lavori e direzione tecnica di cantiere per enti pubblici e aziende private. Il suo nome era tra quelli finiti la scorsa estate sul tavolo dell’ex ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, per il ruolo di commissario straordinario alla viabilità nell’isola.
In salsa politica non è da meno Carlo Caputo, l’ex sindaco di Belpasso. L’autonomista vicino a Lino Leanza e all’Mpa, adesso sembrerebbe essere d’accordo con le idee politiche del governatore Musumeci attraverso una sua conoscenza: il suo ex vicesindaco Giuseppe Zitelli, che si è candidato alle scorse regionali con il partito di Diventerà Bellissima.
Ed infine, “ultimo ma non ultimo“, l’agronomo Angelo Merlino, il giovane professionista, originario di Messina è domiciliato a Sant’Agata Militello. Pare abbia lavorato come consulente in numerosi comuni siciliani per il patrimonio del territorio boschivo.
“I Parchi naturali siciliani non possono essere gestiti come posti di sottogoverno, devono essere guidati da soggetti realmente competenti in grado di valorizzarli anche per rilanciare il nostro territorio“. Lo dice Giuseppe Lupo, presidente del gruppo PD all’Ars. “Da un primo esame dei curriculum dei candidati già passati dalla giunta regionale e pronti al parere della commissione all’Ars – aggiunge Lupo – ci sono forti perplessità, parte dei candidati sembra non avere i requisiti necessari. È evidente che se i nostri dubbi fossero confermati il presidente Musumeci dovrà assumersi la responsabilità delle proprie scelte”‘.
“Dopo anni di commissariamento e di totale disinteressa della politica per le aree protette, francamente ci aspettavamo qualcosa di più e di meglio rispetto alle proposte fatte, che ci appaiono esclusivamente dettate da scelte legate all’occupazione di posti di sottogoverno, come qualsiasi altro ente che ha, negli anni, subìto queste mortificazioni dal governo di turno. Per il valore e l’importanza del nostro patrimonio naturalistico bisognerebbe scegliere persone di valore, competenti, che “si siano particolarmente distinte nella salvaguardia dell’ambiente, in possesso di titoli culturali o professionali adeguati” e che, soprattutto, conoscano i territori dove dovranno operare. Le scelte compiute dal governo Musumeci sono lontanissime da questi obiettivi minimali e ragionevoli. Ci dispiace molto che il presidente Musumeci e l’assessore Cordaro abbiano perso l’ennesima occasione per passare dalle parole ai fatti, attuando finalmente, non solo nelle dichiarazioni di principio, una vera e seria politica per tutelare, difendere e valorizzare la natura e l’ambiente della Sicilia”. Lo dichiara Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia.