Carissimi
Come ogni settimana, giunto al venerdì, già fin dalla mattina come sapete, mi lascio andare all’esternazione “Grazie a Dio è venerdì”, parafrasando il titolo di un famoso film di qualche anno fa, ma in maniera palese auspicando quello che dovrebbe rappresentare per noi il fine settimana nel quale concentrare tutti quei desideri e tutte quelle cose che durante la settimana non è stato possibile fare per il rispetto dei nostri impegni di lavoro, per la programmazione della nostra settimane e diciamolo crescendo anche per un po’ di stanchezza.
Allora ecco che arriva il venerdì che spesso fa da antifona a un sabato e una domenica, personalmente il relegato a casa, seduto non necessariamente in pantofole ma davanti a questo monitor di computer che, oltre a caratterizzare tutta la settimana finisce per caratterizzare anche il mio fine settimana come se non ci fosse un’interruzione ma una soluzione di continuità, anche chiamandolo in maniera diversa, ma nella sostanza continuando a lavorare.
I popoli nordici, avendo dato l’anima durante la settimana, lavorando molto spesso nelle fabbriche o inattività che realmente ti prendono tempo e salute e non in attività da “passaggio di cartellino all’orario prestabilito e per mezza giornata”, giunti alla fine del pomeriggio del venerdì, staccano completamente alla spina e per pronto accomodo, passano la serata al Pub, in birreria, a seconda della latitudine a fare una bella bevuta tonificante e rilassante, dopodiché, l’indomani mattina si mettono nella macchina, rigorosamente una station wagon o un SUV che in quei contesti hanno motivo di esistere e si mettono in viaggio ordinatamente incolonnati verso le località vicine o le seconde case, nell’intento di ricaricare le batterie. Alcuni di loro nel carrello annesso, portano bici, moto, canoe o qualunque attrezzatura utile per fare una personale olimpiade, lo so, per loro è questo riposare.
Il teutonico finalizza la domenica per “fare attività tonificante a piedi o mountainbike” il palermitano solitamente per togliersi il testale a tavola in qualche suggestiva trattoria in collina o ristorantino sul mare, di fatto tonificandosi, passando da una postura seduta dietro la scrivania ad una postura seduta davanti ad una tavolata piena di cose fritte ed invitanti per la gola. Certo poi durante la settimana ci sarà la partita di calcetto la sera, o il tennis o ancora più modernamente il paddel, nella pausa di pranzo.
C’è poco da fare, anche in questo campo i miei conterranei sono avanti, poiché sfido chiunque a spiegare ad un tedesco che prima o poi dobbiamo morire tutti e non vedo per quale motivo dobbiamo presentarci davanti al creatore, stanchi, sudati e mbriachi.
Hai un fine settimana per riposarti e ti vai a fare le olimpiadi? Ma assettati e mancia, poi c’è la palestra e personal trainer che durante la settimana ti aiuteranno a consumare le calorie in più ingurgitate e poi a che ti serve avere un fisico spettacolare anche a cinquanta anni se nell’unico momento libero in cui dovresti mettere a frutto la tua tardiva avvenenza con il sesso opposto, o stai facendo le olimpiadi o si mbriaco come una scimmia?
Anche questa è qualità della vita e io la mia nel fine settimana non la cambierei con nessuno e ascoltando il mio cardiologo, in alternativa ad inutili olimpiadi, ho iniziato a camminare e per non fare la figura del pazzo con passo accelerato e sudato, mi sono messo d’accordo con il mio vicino di pianerottolo prendendomi l’incarico di “scendergli” il cane.
Così con la scusa di fargli fare i bisogni fuori di casa, la sera mi faccio lunghe passeggiate digestive anche quando “Olo” (il diminutivo del nome del cane da Oloferne) non avrebbe tanta voglia di stare fuori o di annusare le parti intime di altri cani, una volta fatto ciò che doveva fare e mi guarda con lo sguardo di chi vorrebbe dirmi: “ancora assai avi a durari?”
Si “avi raggiuni”, qualità della nostra vita a volte significa rovinare quella degli altri, ma si può rinunciare alla soddisfazione di potere dire: “si fa a modo mio, tanto …… che è mio u cani?”
Un abbraccio, Epruno