“Casse del Comune in rosso. Debiti fuori bilancio che conosceremo tra due anni. Conti delle società partecipate nei guai. Ed è solo la punta dell’iceberg”. A lanciare l’allarme Fabrizio Ferrandelli, candidato sindaco di Palermo.
“La gravissima situazione economica del Comune ci preoccupa e non poco. Non pensavo che Orlando potesse creare un simile baratro. L’ennesimo anticipo di cassa, addirittura per pagare gli stipendi – precisa Ferrandelli – è la dimostrazione non solo di una grave criticità gestionale, ma anche di una mancanza di visione progettuale, in grado ad esempio di drenare finanziamenti comunitari. Anticipi di cassa che avranno pesanti ricadute sia sulle casse del Comune ma soprattutto sui cittadini. Alla somma da restituire va infatti aggiunto almeno mezzo milione di euro di interessi. Soldi che potrebbero essere investiti in servizi per la cittadinanza. E invece – continua il candidato, leader dei Coraggiosi – si procede con bilanci di previsione sovradimensionati rispetto ai precedenti, erogazioni di contributi a pioggia, da parte delle controllate, per manifestazioni di quartiere, piani di promozione e campagne di assunzioni, poi bloccate. Sono seriamente preoccupato per il futuro di questa città e prima mettiamo ordine meglio è. Altrimenti – conclude Ferrandelli – non ci sarà più possibilità di ripresa”.
Anche il candidato dei 5 stelle, Ugo Forello, nel corso della sua diretta Facebook, sostiene che la casse del Comune sarebbero in rosso.
Gli fa eco Angelo Figuccia, consigliere comunale di Forza Italia: “A fine mese, i circa 6.000 dipendenti comunali non riceveranno lo stipendio di aprile? Sono a rischio solo i loro stipendi o anche quelli di tutti i lavoratori delle società partecipate del Comune? La decisione del sindaco Orlando e della sua Giunta di aumentare al massimo l’anticipo di cassa fino a 303 milioni di euro, un fatto finora mai avvenuto, dimostra chiaramente come i conti del Comune siano in profondo rosso, altro che siamo a posto come Orlando ama dire. Si rischia seriamente di andare a gambe all’aria se non si trovano subito le risorse finanziarie necessarie per coprire le spese per il personale e quelle correnti. Senza dimenticare, peraltro, che quest’anticipo di cassa comporterà pure un salatissimo conto di interessi da pagare: se infatti finora si erano preventivati circa 400 mila euro, adesso questa spesa potrebbe essere raddoppiata, aumentando così le sofferenze delle casse comunali”.
Secondo Figuccia “siamo sul limite del baratro finanziario, figlio degli sprechi degli anni orlandiani. È indispensabile che si inverta immediatamente la rotta e che si cominci seriamente a fare una politica di risparmi e di contenimento delle spese, rinunciando a consulenze inutili e a progetti faraonici che portano soltanto al disastro”.