Il capogruppo della DC all’Ars Carmelo Pace è intervenuto sulla crisi idrica che sta attraversando il comprensorio del fiume Verdura.
“Stiamo assistendo – dichiara Pace – ad un gioco delle parti stucchevole sulla pelle dei nostri agricoltori. Da un lato il consorzio di bonifica che esprime pubblicamente la sua soddisfazione per un incontro, assolutamente inconcludente e inefficace, svoltosi nei giorni scorsi a Ribera. Dall’altro il comune di Ribera che in piena emergenza irrigua, non solo non si assume le sue responsabilità, ma, cosa ancora più grave, si permette il lusso di dare rassicurazioni vuote a cui non fanno seguito né iniziative concrete, né provvedimenti“.
“Le tanto decantate pompe di sollevamento – osserva il parlamentare della Democrazia Cristiana – non sono state più installate a causa di un’ordinanza a firma del sindaco di Ribera che rende intransitabile l’unica strada che consente l’accesso. E di fronte alla richiesta di autorizzazione al transito del personale incaricato, chiesta ufficialmente dal commissario alla crisi idrica dott. Dario Cartabellotta, cosa fa il comune di Ribera? Nega l’accesso, rendendo impossibile l’installazione della struttura e vanificando, in questo modo, le scelte e gli sforzi delle istituzioni“.
“Sono stato sindaco per dieci anni – ricorda Pace – e faccio presente che le ordinanze, data anche la natura emergenziale dell’intervento, possono opportunamente andare in deroga con un’idonea motivazione e con tutte le precauzioni del caso“. E sottolinea: “La questione è di una semplice assunzione di responsabilità, non normativa. Manca la capacità e la volontà di risolvere la questione. In seconda battuta, ma non meno importante, il ruolo del consorzio di bonifica, che ha il compito di trovare una soluzione alternativa e immediata: nonostante le dichiarazioni di soddisfazione espresse dal commissario, smentite dai fatti, l’inerzia dimostrata durante questi mesi sta paralizzando e penalizzando un territorio che chiede risposte“.
“Prendono in giro gli agricoltori, ancora una volta. È questo è vergognoso“, commenta Pace. La piena del fiume Verdura, in assenza delle motopompe e alla luce dei tentennamenti produce, di fatto, due gravi conseguenze: lo spreco di acqua preziosa, che si riversa inevitabilmente in mare e, soprattutto, gli invasi vuoti. Oggi la zona può contare sulla disponibilità di acqua, ma tra dieci giorni nessuno potrà avere questa certezza. Anche per tale ragione, se guardiamo soprattutto alla crisi idrica dell’anno scorso, questo spreco di risorse è imperdonabile.
“Faccio un appello – conclude – al presidente Schifani e all’assessore Barbagallo, che in più di un’occasione hanno mostrato sensibilità alla tematica e alla sorte dei nostri agricoltori, affinché possano essere attivati ispezioni e provvedimenti con carattere d’urgenza affinché l’immobilismo e l’inoperosità delle istituzioni territoriali, che è sotto gli occhi di tutti, non vanifichi le scelte, gli sforzi e l’impegno del governo regionale per la risoluzione di una crisi che, giorno dopo giorno, diventa sempre più grave“.