In attesa della seduta di Consiglio del 3 dicembre che dovrebbe portare al voto finale del nuovo schema, confronto di due ore a Palazzo dei Giurati tra i consiglieri comunali di Taormina e il commissario straordinario della Fondazione Taormina Arte, Bernardo Campo, sullo statuto dell’ente culturale. La proposta di delibera era arrivata in Consiglio comunale nella Perla dello Ionio martedì scorso ma l’assemblea, dopo una lunga discussione, aveva deciso di rinviare l’argomento alla prossima seduta (che dovrebbe ora affrontare nuovamente il caso giovedì prossimo) poiché erano sorte alcune perplessità dei consiglieri sullo schema destinato, una volta poi esitato, all’ultimo passaggio finale che avverrà presso la Regione Siciliana (col decreto definitivo che verrà emesso a Palermo). Per questo ieri mattina in commissione consiliare, alla presenza dei consiglieri sia di maggioranza che di opposizione, il commissario Campo ha risposto ai punti sollevati dall’assemblea al fine di arrivare ad un punto definitivo di convergenza.
Al funzionario regionale sono stati illustrati, in particolare, gli emendamenti (7 quelli presentati dall’opposizione) che riguardando sia l’aspetto tecnico che gestionale dell’ente che si è messo alle spalle gli oltre 30 anni di comitato ed è passato ad una nuova veste giuridica.
Lo statuto è già stato approvato, come si ricorderà, nel 2018 dal Comune di Taormina e ora si tratta di ratificare la versione aggiornata, che tiene conto dell’avvenuta fuoriuscita nel frattempo di due soci, ovvero il Comune di Messina e l’ex Provincia regionale, e di conseguenza sono rimasti parte integrante della Fondazione e unici soci soltanto la Regione e il Comune di Taormina, in attesa di altri eventuali apporti futuri.
Campo ha campo ha dato informazioni e chiarimenti alla commissione e nello specifico si è parlato della questione del nome, Fondazione “Taormina Arte Sicilia”, sul quale era stata sollevata l’opportunità di togliere la parola “Sicilia”, che però alla fine dovrebbe rimanere come nella dicitura attuale. La fondazione è stata registrata presso i soggetti giuridici della Regione e quindi all’albo delle fondazioni con l’acronimo “TaoArte Sicilia”. In particolare è stata affrontato l’aspetto concernente la composizione del Cda, che nello schema è di cinque componenti e i consiglieri di opposizione hanno richiesto venga portato invece a sette componenti. “La norma sulla spending review non consente di portare a sette i componenti del Cda – evidenzia Campo – e comunque sul Cda si è deciso che verrà fatto in tempi stretti un ulteriore passaggio chiarificatore e risolutore dal Comune con la Regione Siciliana (con l’assessore al Turismo e l’assessore ai Beni Culturali, ndr). Sugli altri aspetti, di natura tecnica, non ci sono problemi, ritengo che attraverso questa cordiale riunione, che è stato un ottimo momento di confronto, siano state chiarite le perplessità e credo ci siano tutte le condizioni affinché lo schema di statuto possa essere approvato già nei prossimi giorni”.
Il Cda, ricordiamo, oltre al sindaco (presidente dell’ente) prevede 2 rappresentanti dell’assessorato al Turismo (uno dei quali vicepresidente), uno dall’assessorato ai Beni Culturali ed un componente che verrebbe fuori sulla base di una terna proposta dal sindaco e scelto dall’assessorato al Turismo (tra un esperto di cinema, uno di teatro e uno di musica). Il Consiglio, con la proposta dell’opposizione, ha richiesto in termini emendativi che, invece, che si passi da 5 componenti del CdA a un totale di 7 e che si indichino 3 direttori artistici (uno per ogni sezione artistica). Ma, a quanto pare, il Cda rimarrà con l’attuale previsione di cinque persone complessivamente.