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Fondi europei per l’agricoltura nelle mani della mafia, Antoci: “Grazie alla DDA di Caltanissetta e alla Guardia di Finanza”

giovedì 30 Maggio 2019
Giuseppe Antoci

Sono centinai di migliaia di euro i fondi europei per l’agricoltura finiti nelle casse delle famiglie mafiose e anche oggi, grazie alla Distrettuale Antimafia di Caltanissetta e alla Guardia di Finanza, un altro duro colpo viene inferto alla mafia proprio su questo fronte.

L’attività della Guardia di Finanza e dei Sostituti della DDA di Caltanissetta, Pasquale Pacifico, Nadia Caruso e Gabriele Paci coordinati dal Procuratore Amedeo Bertone, ha portato all’arresto di 11 persone accusate a vario titolo di aver gestito terreni nel Parco delle Madonie e dei Nebrodi ricevendo finanziamenti comunitari per la gestione di imprese agricole riconducibili a esponenti di Cosa Nostra.

Ancora conferme sul business milionario rinveniente dai Fondi Europei in mano alle famiglie mafiose. Questa operazione della Procura Distrettuale Antimafia di Caltanissetta e della Guardia di Finanza ha dimostrato ancora una volta l’importanza del tema” – lo afferma Giuseppe Antoci ex presidente del Parco dei Nebrodi e Presidente Onorario della Fondazione Nazionale Caponnetto, scampato ad un attentato mafioso nel maggio 2016 proprio a causa del suo impegno sul fronte dei Fondi Europei in mano alle mafie, commentando l’operazione odierna.

Da anni tutti i capi mafia siciliani e non solo, incassavano milioni di euro di Fondi Europei per l’agricoltura senza colpo ferire – continua Antoci – e mentre gli agricoltori venivano intimiditi, affinché non partecipassero ai bandi pubblici per l’affitto dei terreni, mentre magistrati e uomini dello Stato cadevano sotto i colpi di cosa nostra, mentre si piangevano i morti delle stragi, mentre accadeva tutto questo, loro incassavano fondi pubblici con rendimenti che superavano anche il 2000%, neanche il mercato delle droga” – dichiara Antoci.

Eravamo convinti che la problematica fosse nazionale tanto che abbiamo fatto di tutto per far diventare legge il Protocollo di Legalità sottoscritto nel 2015 in Sicilia, cosa avvenuta a settembre 2017 ed oggi, dunque, Legge dello Stato” – continua Antoci.

Con l’applicazione del Protocollo di Legalità inserito nel Nuovo Codice Antimafia, questo giochino viene definitivamente smantellato e le risorse comunitarie dedicate solo ad agricoltori ed allevatori per bene e non più ai mafiosi” – aggiunge Antoci.

Il mio grazie alla Guardia di Finanza e alla Procura di Caltanissetta – conclude Antoci – grazie a loro oggi, ancora una volta, si è dato valore al sacrificio di tutti e si è affermata la forza dello Stato“.

 

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