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L'audizione in Commissione bicamerale

Fondi per l’insularità, Schifani: “Occorre una svolta concreta e congrua per la Sicilia”

martedì 1 Ottobre 2024
Renato Schifani

Sui fondi per l’insularità, principio inserito in Costituzione, “nella prossima manovra di bilancio serve un svolta in termini di concretezza e congruità”. L’ha detto il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, sentito in audizione dalla Commissione bicamerale per il contrasto agli svantaggi derivanti dall’insularità, presieduta dal deputato Tommaso Calderone.

Il governatore ha sottolineato l’esiguità dei fondi assegnati dallo Stato . La legge di bilancio per il 2023 ha istituito un Fondo nazionale per il contrasto agli svantaggi derivanti dall’insularità, con una dotazione di 2 milioni per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025, finalizzato ad assicurare la piena attuazione al principio di insularità.

Renato Schifani

Il presidente Schifani ha aggiunto: “Dall’insularità derivano accanto ad alcune obiettive opportunità, gravosi svantaggi e marginalità che la modifica costituzionale ha voluto scolpire nella Carta fondamentale e che non può avere applicazione episodica”.

“Il nuovo sesto comma dell’art. 119 Costituzione è chiaro in tal senso. Ma ha proseguito il governatore della Siciliaoccorre che la traduzione dell’impegno a promuovere misure utili a rimuovere questi svantaggi si traduca in un profondo ed articolato radicamento nell’ordinamento, nella pianificazione e programmazione, nei servizi resi alle comunità territoriali, nelle opportunità offerte ai territori, ed in particolare ai giovani, per contrastare la desertificazione generazionale, ed ai settori sociali più svantaggiati”. E “occorre, tuttavia, che adesso, in fase applicativa questi principi trovino puntuale attuazione il che impone l’azione di puntuali misure di contrasto agli svantaggi derivanti dall’insularità, per la determinazione dei lep, per la quantificazione dei costi degli svantaggi derivanti dall’insularità, sulla perequazione infrastrutturale, sulla perequazione fiscale e le forme di fiscalità di sviluppo”.

Il governatore della Sicilia, Renato Schifani, ha affrontato anche la questione delle risorse assegnate al fondo per i collegamenti aerei, aggiuntivi rispetto a quelli della continuità territoriale per i quali la Regione concorre con ingenti stanziamenti.

“L’impegno finanziario che scaturisce dalla legge è stato specificato poi dal decreto interministeriale Infrastrutture e trasporti ed Economia e finanze del 26 settembre 2023 che, a regime, ha assegnato circa 10 milioni di euro alla Sicilia e 5 milioni di euro alla Sardegna ha detto SchifaniPer quanto concerne la Sicilia dalla quantificazione emerge che, a fronte di un fabbisogno che ammonta ad oltre 25 milioni di euro, lo Stato si fa quindi carico di poco meno del 40% della spesa (10 milioni su 25), mentre di oltre il 60% si fa carico la finanza regionale. In disparte poi il gravoso impegno regionale in materia di trasporto marittimo che pesa quasi integralmente sulle finanze regionali”.

“Appare quindi di tutta evidenza l’insufficienza dello stanziamento per garantire il sistema di collegamenti aerei da e per la Sicilia e la Sardegna che per espressa indicazione del legislatore deve esser “completo ed efficace” – ha proseguito Le ricordate insufficienze di stanziamento devono essere colmate integrando gli stanziamenti nel puntuale rispetto delle previsioni costituzionali”.

Per il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, in merito ai Lep: “ad oggi, può dirsi con chiarezza, vi è un’attenzione assai limitata all’insularità nella determinazione dei Livelli essenziali delle prestazioni (Lep)”.

“Se si analizzano i documenti sinora predisposti dalle strutture tecniche alle quali è stato assegnato il compito di predisporre gli atti propedeutici alle decisioni del governo e del Parlamento, il risultato non può considerarsi soddisfacenteha affermato il presidente Schifani L’attenzione agli svantaggi derivanti dall’insularità risulta, infatti, episodica nel documenti sin qui prodotti. Ad esempio dal rapporto finale della commissione governativa, infatti, la condizione di insularità è stata considerata esclusivamente con riguardo a “porti e aeroporti civili. Grandi reti di trasporto e di navigazione” e non ha quindi costituito elemento per valutare e quantificare i Lep con riguardo ad altre materie (basti pensare ad istruzione, infrastrutture, ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all’innovazione per i settori produttivi, sport, energia) sulle quali comunque incide, ed in taluni casi in forma assai significativa”.

In merito ai costi degli svantaggi derivanti dall’insularità il governatore Schifani ha dichiarato che “le quantificazioni possono variare, i parametri essere integrati e ponderati, ma ciò che occorre definire, e la mia Regione offre ogni supporto che possa esser ritenuto utile, è una tempestiva e puntuale stima dei costi degli svantaggi derivanti dall’insularità, concordata con il Governo centrale, che consenta di intervenire sulle diverse funzioni. E ciò ancor più in una fase rilevante come si prospetta quella attuativa del regionalismo differenziato”. E nella relazione che ha consegnato alla commissione bicamerale per l’insularità, presieduta dal deputato Tommaso Calderone, Schifani ha citato l’esempio dell’energia e in particolare le rinnovabili come caso “emblematico dell’ancora inadeguato livello di considerazione del principio di coesione insulare”.

“I costi energetici nelle Isole, come noto, sono più elevati che nell’Italia continentale e ciò aggrava ulteriormente, rispetto agli elementi di penalizzazione che scaturiscono dall’insularità, il divario e lo svantaggio competitivo per imprese e professionistiha detto SchifaniIl paradosso è poi rappresentato dalla circostanza che lo sforzo che viene richiesto alle due Isole maggiori in termini di contributo energetico rinnovabile è maggiore in proporzione alle altre Regioni italiane, con conseguente maggior consumo di suolo ed incidenza sull’agricoltura ed il paesaggio”.

E ha ricordato che il dl energia del 2023 ha istituito un fondo per Regioni e Province autonome da 200 milioni l’anno fino al 2032 per misure di compensazione e riequilibrio ambientale e territoriale a fronte dell’installazione di impianti rinnovabili in aree idonee.

“Tale fondo, che in sede di conversione è stato ulteriormente modificato in ordine alla strutturazione, finalità e modalità di assegnazione, ed attende ancora la ripartizione, peraltro connessa alla determinazione delle aree idonee”, ha concluso. “Il principio di coesione insulare, sebbene introdotto in Costituzione con ampia condivisione, rischia di rimanere quindi sostanzialmente atrofizzato senza tradursi in conseguenze concrete nella legislazione, nei piani e programmi, innescando il pericolo di divenire ulteriore elemento che perpetua lo stato di svilimento e degrado che attanaglia l’autonomia – ha concluso -. C’è un complesso negoziato da svolgere, consapevoli che le risorse sono limitate e che occorre mantenere la solidarietà tra i territori e la competitività dell’Italia”.

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