La grande scommessa della prossima programmazione comunitaria 2021-2027 entrerà a breve nel vivo a base di rimodulazioni e disposizioni attuative e regolamentate.
Eppure, un punto importante è stato segnato proprio all’interno del contenitore specifico di cui stiamo parlando.
Nella prossima programmazione comunitaria, infatti, ci saranno anche i soldi per assumere nuovo personale alla Regione. Da cosa dipende? E chi lo ha deciso?
Il programma individua, e questa è la ragione tecnica con cui si potrà intervenire da parte della Regione, una parte dei soldi in arrivo dall’Europa, una serie di risorse riferite al potenziamento della capacità amministrativa. Si tratta però di posizioni che non possono essere basiche, occorre cioè una esplicita finalizzazione dei soldi legata ai profili “alti” o comunque qualificati da inserire nella pubblica amministrazione, legando la risorsa economica all’obiettivo e quindi al “target” da centrare, per i quali servirebbe sulla carta maggiore specializzazione.
Più nello specifico la dotazione complessiva comprende anche i soldi per l’assistenza tecnica svolta dagli esterni attraverso le società di servizi e ammonta a 300 milioni di euro attestandosi in proporzione su una percentuale fissata del 4% rispetto al totale del programma che sfiora i sei miliardi di euro.
Un altro fatto nuovo che, a quanto pare, verrà inserito tra le regole di utilizzo del Piano dei fondi europei concerne l’ammissibilità della rendicontazione per fare spazio a nuovo personale. La modalità di reclutamento, potrebbe passare, a differenza di quanto si è detto la prima volta alcuni mesi fa, dallo Stato alle Regioni.
Secondo alcuni questo passaggio dovrebbe essere l’anticamera per nuove assunzioni che si vanno ad aggiungere a quelle che il governo Schifani (circa 750) ha strappato a Roma nel nuovo accordo in materia di burocrazia.