Ugo Forello con il portavoce regionale Trizzino
“Si tratta di un tentativo di strumentalizzazione che viene dall’esterno del movimento, ci tengo a ribadirlo, chi lo ha realizzato è ora fuori dal Movimento Cinque Stelle, è entrato già dentro il gruppo misto, il M5s è estraneo a questa vicenda”.
Difende il M5s, Ugo Forello, candidato sindaco nella città di Palermo, dal complotto che lo ha visto sotto accusa, con la divulgazione di un file audio che avrebbe avuto l’obiettivo di dimostrare una presunta gestione impropria dei fondi di Addiopizzo, l’associazione antiracket di cui Forello è stato presidente e cofondatore ma dalla quale si è dimesso nel 2012.
Il candidato sindaco del M5s ha parlato chiaramente di “strumentalizzazione politica da parte di esponenti ormai non più militanti tra le file del movimento”, verso cui ha annunciato querela. L’accusa di Forello è esplicita: per lui, la responsabilità dell’aver depositato il file audio in procura va a Riccardo Nuti, ex capogruppo alla Camera, sospeso dal M5s dopo la richiesta di rinvio a giudizio per l’inchiesta sulle firme false, ora iscritto al gruppo Misto. “Chi ha depositato il file audio mi risulta al momento sia stato Nuti – ha detto Forello nel corso di una conferenza stampa convocata nella sede del suo comitato elettorale in via Scrofani, sostenuto dalla presenza del parlamentare regionale Giampiero Trizzino e da Valerio D’Antoni, avvocato e attivista del movimento – ma se qualcuno degli altri parlamentari non sospesi faranno dichiarazioni contro la mia candidatura se ne assumeranno la responsabilità, perché andrebbero a violare il regolamento del M5S”.
Agli attacchi sui quotidiani nazionali, che sottolineano il clima di tensione interna al movimento di Grillo, Forello risponde facendo ricorso al buon senso: “Resta il fatto che quello che sta succedendo anche dal punto di vista umano è sgradevole, perché registrare una conversazione privata? Tutti noi all’interno del movimento riteniamo che quello che è successo dal punto di vista umano sia davvero sgradevole. Posso dire quasi sicuramente che chi ha utilizzato questo file audio non tornerà a fare parte del M5s, posso dirlo tranquillamente”.
Il tentativo, secondo colui che è dato come principale sfidante di Orlando alle amministrative, è stato quello di delegittimare con una strumentalizzazione politica anche Addiopizzo e altre associazioni antiracket:
“Sono molto dispiaciuto che per dinamiche di attacchi politici che hanno riguardato in primo luogo la mia persona si siano strumentalizzate anche associazioni come Addiopizzo e la Federazione antiracket che fa capo a Tano Grasso. C’è stata una strumentalizzazione a fini politici di quelle associazioni che in questo territorio hanno combattuto la mafia e cambiato il contesto cittadino contribuendo a determinare l’arresto di centinaia di mafiosi condannati con sentenze definitive e che hanno interessato centinaia di imprenditori che hanno messo a rischio la loro vita”.
Il tutto suona però come una vendetta: la candidatura di Forello a primo cittadino del capoluogo siciliano aveva spaccato il movimento, i ‘nutiani’ l’ avevano disconosciuta e presentato un esposto accusando Forello di avere istigato la deputata regionale “rea confessa” Claudia La Rocca nel caso ‘firme false’. “Stiamo parlando – ha aggiunto il candidato – di un terreno delicato che non va strumentalizzato. Da quasi due anni non faccio parte di Addiopizzo e non ne farò parte in futuro. Ora il mio futuro è nel Movimento cinque stelle. Oggi Addiopizzo è cosa diversa da quello che è il mio impegno politico. E’ un valore della città che non va strumentalizzato, ma preservato con cura”.
Nessuna responsabilità nella vicenda audio viene attribuita al responsabile della Comunicazione alla Camera Andrea Cottone. “Non procederò ad alcuna querela nei confronti di Andrea Cottone. Ho apprezzato molto le sue scuse e quello che ha scritto sui social. Invece querelerò chiunque abbia reso pubblico un file audio che è stato captato in maniera illecita. Mi sembra molto difficile che Andrea Cottone sapesse di essere registrato, si intuisce dalla serenità della conversazione e dal modo leggero in cui si sono dette alcune cose”, chi ha invece registrato il video, ha continuato Forello, “lo scopriremo attraverso l’indagine giudiziaria, però ascoltando l’audio mi viene qualche dubbio, o certezza, fate voi”.
Nei giorni scorsi il viaggio a Roma per chiarire la vicenda con i responsabili del movimento e con il leader Beppe Grillo che sembra aver già messo una pietra sopra alla vicenda. “Ho incontrato Rocco Casalino e i parlamentari che si occupano degli enti locali, non ho incontrato Loredana Lupo né Chiara Di Benenedetto. Con Grillo siamo stati costantemente in contatto, il video che ho realizzato per chiarire questa vicenda è stato ripreso dalla pagina del M5s nazionale e anche sul suo blog. Grillo mi ha dato supporto massimo in questa vicenda, ma non gli ho mai chiesto di parlarne”. E non è escluso che l’ ex leader di Addiopizzo partecipi alla festa annuale dell’ associazione da lui creata. “La festa di Addiopizzo sarà il 19 maggio, mi auguro che sia una bella festa – ha detto. Se ci andrò, lo farò come cittadino e come candidato a primo cittadino di Palermo non certo in altre vesti”.
“Non sono uscito da Addiopizzo per il M5s – ha concluso – ma dopo 10 anni di questa attività sentivo concluso mio percorso in quella associazione in modo naturale, solo dopo, in un secondo momento ho deciso di entrare nel movimento”.