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Frate muore tra le fiamme nel Catanese: incendio doloso in una comunità per tossicodipendenti

sabato 5 Dicembre 2020

Un incendio, che gli investigatori ritengono di natura dolosa, è stato appiccato la notte scorsa alla sede della comunità di recupero per tossicodipendenti ‘Tenda di San Camillo’, sulla strada statale 116 a Riposto, nel Catanese. Tra le fiamme è morto il responsabile della struttura, padre Leonardo Grasso, di 78 anni.

Sul posto sono presenti i vigili del fuoco che hanno spento il rogo. Indagano i carabinieri della compagnia di Giarre e della Sezione investigazioni scientifiche (Sis) del comando provinciale dell’Arma di Catania.

Le fiamme sono divampate verso le 5 e si sono propagate nella struttura. All’interno della comunità di recupero c’erano sei ospiti, tutti rimasti illesi. Non è riuscito a fuggire, invece, l’anziano responsabile della struttura, padre Leonardo Grasso di 78 anni, che è morto nell’incendio.

A fare intervenire i soccorsi è stata una telefonata fatta al 112 dall’interno della ‘Tenda San Camillo’. Indagano i carabinieri per identificare l’autore dell’incendio, che i militari dell’Arma ritengono sia stato doloso.

IDENTIFICATO PRESUNTO AUTORE

E’ stato identificato  e bloccato dai carabinieri il presunto autore dell’incendio, che ha provocato la morte del frate di 78 anni, Leonardo Grasso. Dopo essere fuggito da Riposto con l’auto della vittima, il sospettato sarebbe un ospite della struttura. La sua posizione è al vaglio della Procura distrettuale di Catania.

Fratel Leonardo Grasso aveva preso i voti a 50 anni per dedicare la sua vita ai sofferenti. La svolta era arrivata dopo la morte di entrambi i genitori, deceduti a sei giorni di distanza l’uno dall’altro. Così da agente di commercio con un’attività avviata e interessi mondani aveva cambiato radicalmente la sua vita scegliendo di diventare camilliano. Parlando della sua esperienza nel maggio del 2014 alla trasmissione ‘La vita in diretta’ con Franco Di Mare per il quarto centenario della morte di San Camillo, fratel Grasso aveva confermato di essere felice nell’operare a fianco dei sofferenti e dei bisognosi, senza rimpianti per una vita ricca di divertimenti, ma che lo aveva lasciato vuoto e carico di domande a cui non riusciva a dare risposta. E in Tv aveva ricordato come la sua parabola somigliasse molto a quella dello stesso San Camillo, che dopo una vita scapestrata ha dedicato tutto se stesso ad aiutare gli altri.

 

 

 

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