Dieci dipendenti del Comune di Misilmeri, in provincia di Palermo, sono stati coinvolti in un’inchiesta dei carabinieri sui “furbetti del cartellino“. A tre di loro dell’ufficio anagrafe è stato notificato il provvedimento cautelare di sospensione dall’esercizio per un anno. Agli altri sette dipendenti è stata inviata informazione di garanzia.
Sospesi dal lavoro sono quindi Filippa Di Pisa 63 anni, Rosalia Romano 55 anni e Enrico Venturini, 58 anni. I tre sono indagati per assenteismo e truffa insieme ai dipendenti Maria Angela Affronti 64 anni, Salvatore Aiena, 62 anni, Giuseppe Benigno, 65 anni, Rosa Maria Bruno, 63 anni, Giovanna Calandrino, 64 anni, Filippo Schimmenti, 60 anni, Maria Carmela Trippodo, 40 anni.
Di Pisa e Romano, sono state più volte riprese a fare acquisti e la spesa in orari di servizio. Supermercati, cartolerie, negozi di fotografi e il mercatino erano le mete delle donne. Uscivano in auto e si recavano a fare compere. Anche Venturini è stato più volte ripreso mentre usciva o entrava in ufficio senza timbrare, la sua presenza è stata garantita dalla complicità degli altri impiegati.
I provvedimenti sono stati emessi dal gip Stefania Gallì del tribunale di Termini Imerese. I carabinieri hanno svolto le loro indagini con l’utilizzo di telecamere piazzate nella zona della timbratura dei badge. I dipendenti in questi anni si sono avvalsi di una rete di complicità dal momento che la registrazione dell’orario di servizio degli impiegati non presenti veniva spesso garantita da altri colleghi che timbravano per gli assenti.
Alla notizia degli avvisi di garanzia, esprime rammarico il sindaco Rosalia Stadarelli : “Riponiamo nella magistratura e nelle autorità militari la massima fiducia affinché si continui a fare luce sui fatti accertati ed oggetto dell’indagine. Il Comune di Misilmeri adotterà tutti i provvedimenti necessari per tutelare l’immagine dell’Amministrazione con tutte le azioni necessarie nelle sedi opportune”.